Il sindaco di Puglianello, Francesco Maria Rubano, si schiera apertamente contro l’aumento improvviso dei prezzi da parte di esercenti senza scrupoli, che approfittano della situazione di emergenza per lucrare sulle spalle dei malcapitati cittadini. “Come Amministrazione saremo vigili per fare in modo che situazioni di questo genere non si verifichino nel nostro territorio. Anzi, per la verità lo siamo già. Il nostro compito – spiega il primo cittadino – non è solo quello di salvaguardare la salute delle persone, ma anche quello di proteggerle da chi specula sulla crisi che stiamo vivendo per un proprio tornaconto personale. Chiunque si permetterà di aumentare i prezzi in questo preciso momento storico verrà immediatamente censurato. Si tratta di gente senza dignità che non gode della mia stima. Non è è possibile che nel 2020 ci siano alcuni che donano soldi e viveri per aiutare i meno abbienti, e di converso ci siano avvoltoi che approfittano di un periodo di difficoltà”. “Se dovessi accorgermi – precisa Rubano – che anche a Puglianello c’è chi mette in atto una simile opera di sciacallaggio, non esiterei a chiedere ai miei concittadini di acquistare prodotti similari anche fuori dai confini comunali, visto che già c’è una deroga in atto. Mi è giunta già all’orecchio più di una voce riguardo qualche furbetto che starebbe facendo lievitare i prezzi di alcuni generi di prima necessità e sto verificando se davvero corrispondano alla realtà. Invito i cittadini a segnalare episodi di questo tipo”. “Volevo ricordare – aggiunge il sindaco di Puglianello – che tali manovre speculative sui prezzi sono perseguibili ai sensi dell’articolo 501 bis che prevede come pena la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 516 a 25.822 euro. Tra l’altro, sarebbe opportuno che i cittadini conservassero gli scontrini relativi agli acquisti ed esibirli alla Guardia di Finanza, ma anche alle altre alle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia, Polizia Municipale ecc) per consentire loro di verificare il margine relativo al rincaro della merce incrociando i costi dei prodotti fatturati e quelli venduti al dettaglio o all’ingrosso. Oltre a questo, l’articolo 501 bis del codice penale, prevede la procedibilità di ufficio in caso di flagranza verificata direttamente dagli agenti e ufficiali di polizia giudiziaria che possono anche effettuare il sequestro dei beni (ai sensi dell’art. 253 c.p.p.). L’eventuale condanna comporta anche l’interdizione dell’attività commerciale o industriale”. “Mi rivolgo pertanto – conclude la fascia tricolore – a tutti gli operatori commerciali del mio comune, ma più in generale ne approfitto per sensibilizzare anche quelli della Valle Telesina e del Sannio intero: comprendo che siamo in una fase molto difficile per tutti, ma sarebbe opportuno che da parte di tutti, chi vende come pure chi compra, ci sia la massima onestà e trasparenza. Soltanto insieme si riuscirà a sopravvivere alla crisi economica generata dalla pandemia. Mi aspetto pertanto che tutti offrano la loro collaborazione affinché comportamenti di tale gravità vengano assolutamente scongiurati”.