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E’ morto il calcio

E’ morto il calcio

25 Novembre 2020 | by Enzo Colarusso
E’ morto il calcio
Attualità
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E’ morto Maradona. La notizia è stata diramata dal quoridiano Clarin e trova conferma in tutte le agenzie del mondo. Un arresto cardiocircolatorio ha stroncato il più grande calciatore della storia del calcio a 60 anni. Non si è mai più ripreso dall’operazione al cervello cui è stato sottoposto nelle settimane passate. Secondo i quotidiani argentini il pibe è morto nella sua casa di Tigres, periferia di Buenos Aires, in conseguenza, probabilmenmte, della dimissione prematura dall’ospedale in cui era stato ricoverato d’urgenza. Il calcio perde il suo astro, un astro inarrivabile, unico, un fuoriclasse che ha resistito al suo stesso cupio dissolvi di una vita esagerata ma era quella di un genio. Lo amavano tutti, tranne i benpensanti, pessima razza, che vedevano solo la sua debordanza nell’affrontare la vita. Lo amava chi amava il calcio, a tutte le latitudini, quelli ai quali ha saputo regalare un sorriso anche nei momenti difficili, al pubblico di Napoli che oggi piange un figlio vero e sempre pronto a difenderne i colori. Nel giorno del lutto non è ammesso parlare di cocaina, di vita sregolata, di amicizie equivoche.  Oggi è il giorno del lutto per un uomo vero che ha pagato per i suoi eccessi morendo a sessant’anni. Oggi i suoi detrattori,  che sul campo potevano assai poco, non hanno cittadinanza alcuna, sono pregati di uscire di scena con il loro livore e il loro sarcasmo. Oggi lo piange chi lo ha amato in tutte le sue debolezze così come si deve amare davvero. Lo piange Napoli, che è attonita anche se non del tutto sorpresa, una simbiosi perfetta tra una città e il suo campione, nato a 9mila kilometri di al dal mare ma mai nessuno più napoletano di lui. Per noi se ne va il mito e non ci batte più il “corazon” per il solo fatto di averlo visto “driblare” undici avversari e mettere la palla, lemme, sul palo più lontano in un pomeriggio messicano. Addio Pibe e futtetenn.

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