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Gesesa, Mastella sceglie Russo e aggancia la dissidenza piddina

Gesesa, Mastella sceglie Russo e aggancia la dissidenza piddina

21 Novembre 2020 | by Enzo Colarusso
Gesesa, Mastella sceglie Russo e aggancia la dissidenza piddina
Attualità
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Il sabato giorno delle folgorazioni sulla via Annunziata. Chissà perché è il weekend a Benevento che quasi sempre porta le buone novelle o meno buone, questo dipende dal punto di osservazione. Si scioglie l’enigma Gesesa. Non è stato Picucci, non è stato l’industriale dello zinco paventato qualche settimana orsono da Gino Abbate, non è stato neppure un sindaco tra i più vicini a Mastella e neanche un manager visionario dalla vista acuta e ambientalista. Si impone Domenico Russo che in vita sua fa l’avvocato ed è presidente della Camera Penale ma è anche molto vicino alla dissidenza piddina, l’Asse De Pierro-Del Vecchio tanto per intenderci. Mastella lo nomina nel giorno in cui Luca Paglia aderisce al Pd e fa un’operazione di suggello di quella tacita alleanza che ormai va avanti da mesi e che comincia a dare frutti concreti. Ovviamente nessuno dei due compare ufficialmente e non sarebbe stato prudente farlo ma l’area di riferimento è quella e il sindaco, che sta sempre un paio di spanne su tutti quando si parla di alchimie politiche, li premia per la loro lealtà ancorandoli a se e magari utilizzarli per spaccare il fronte Dem che di lui non pare volerne sapere. De Caro, che del partito è sempre il padrone, fa come sempre professione di albagia, ai limiti della iattanza. Invita tutti a non rompergli le scatole ma muove i fili dalle quinte, cosa che gli è sempre stata congeniale. Ai dissidenti, ovviamente, non rivolge epiteto ma si sa che ragiona con i numeri e li invita a presentarli al congresso, di ottobre forse, e la li sfida alla resa dei conti. Non riconosce loro alcuna affermazione elettorale ultima e nemmeno a coloro che hanno affollato le liste civiche pro-De Luca. Dell’Asse, se si cerca di provocarlo, non profferisce parola, forse qualcuna ma è preferibile non ripeterla, insomma tira dritto e con lui la sua nuova nomenklatura che del sindaco ha una opinione precisa. Tornando alla Gesesa, Mastella ha rotto gli indugi. Sostiene che la situazione non poteva essere trascinata all’infinito, che la scelta fatta è di altissimo profilo professionale ed umano e che potrà assolvere nel migliore dei modi alle inderogabili esigenze di serietà, trasparenza, competenza ed imparzialità, che sono assolutamente indispensabili per la corretta amministrazione di Gesesa. Strategie ceppaloniche che potrebbero preludere ad una guerra carsica col fronte piddino che gli è ostile. Che sia già partita la manovra tipica del mastellismo, l’affondo a sparigliare le carte avversarie, sembra evidente…forse…

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