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Dpcm, venerdi si decidera’ per altre regioni. C’e’ anche la Campania

Dpcm, venerdi si decidera’ per altre regioni. C’e’ anche la Campania

12 Novembre 2020 | by Redazione Bn
Dpcm, venerdi si decidera’ per altre regioni. C’e’ anche la Campania
Attualità
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Potrebbe salire a 14 il numero delle Regioni itliane , oltre alla provincia di Bolzano, nelle quali sono necessarie misure più restrittive di quelle in vigore in tutta Italia contro il coronavirus. Entro la fine della settimana si capirà come procedere in base all’andamento dei contagi monitorato dalla autorità sanitarie.Dopo Abruzzo, Basilicata, Liguria e Toscana che vanno ad affiancare Sicilia e Puglia in zona arancione ( rossa per la provincia di Bolzano assieme a Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta) osservata speciale è la situazione della Campania, oggetto di un rinvio giù lunedì nel corso della cabina di regia. E, ancora, si guardano con attenzione i trend di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto dove, secondo gli esperti, i parametri sono suscettibili di una crescita cospicua nei prossimi giorni rendendo necessario l’anticipo degli interventi.
Intanto fonti qualificate di governo al termine del vertice del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione hanno messo in evidenza che il dpcm della scorsa settimana «non si tocca, rimane com’è perché sta funzionando». Le stesse fonti di conseguenza escludono per ora «nuove misure di carattere nazionale».
Per ora l’ipotesi di un nuovo lockdown totale «non esiste», non è sul tavolo, dunque, ripetono fonti di governo e maggioranza aggiungendo che si vuole attendere di vedere gli effetti del Dpcm del 3 novembre sulla curva dei contagi e solo allora si deciderà. E gli stessi scienziati frenano, tanto che il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli parla di «decelerazione» della curva, «frutto delle misure già poste in essere», e quello dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro di «segnali incoraggianti». Anche se sono proprio i medici ad insistere: dopo Anelli, ad invocare il “tutto chiuso” è stato infatti il presidente della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro Scotti: «Serve una zona rossa in tutta Italia. Mi pare assurdo che questo si sia deciso nel momento in cui il nord aveva percentuali di contagio così importanti e oggi si stia rimandando a questa barzelletta del puzzle». Il dato di fatto è però che già ora in mezza Italia sono chiusi bar e ristoranti e non ci si può spostare dal proprio Comune
Le Regioni intnato  hanno infatti inviato i nuovi dati che saranno elaborati nella giornata di domani e venerdì, come aveva annunciato il ministro Boccia, si valuterà se cambiare o meno colore alle zone gialle, trasformandole in arancioni o rosse. Un ennesimo valzer nel quale finirà inevitabilmente anche la Campania dove si stanno completando le ispezioni degli ispettori ministeriali, quindi per una decisione su un eventuale passaggio da zona gialla ad arancione o rossa si aspetta il monitoraggio di venerdì.  Lo spiegano fonti di governo al termine della riunione a Palazzo Chigi. Nel frattempo però, aggiungono le stesse fonti, “il governo non rimane con le mani in mano: se c’è stress sulle strutture sanitarie si interviene con l’esercito e con la possibilità di nuovi Covid hotel a Napoli”, un punto sul quale il premier Giuseppe Conte avrebbe sentito il capo della protezione civile Borrelli.

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