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Benevento| Covid-19, CNA e il medico Lonardo lanciano la proposta: ex Caserma Allievi per tamponi e ricovero paucisintomatici o asintomatici impossibilitati all’autoisolamento

Benevento| Covid-19, CNA e il medico Lonardo lanciano la proposta: ex Caserma Allievi per tamponi e ricovero paucisintomatici o asintomatici impossibilitati all’autoisolamento

6 Novembre 2020 | by Redazione Bn
Benevento| Covid-19, CNA e il medico Lonardo lanciano la proposta: ex Caserma Allievi per tamponi e ricovero paucisintomatici o asintomatici impossibilitati all’autoisolamento
Attualità
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Pandemia da Covid-19: la CNA Pensionati Campania, il sindacato della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) per la tutela e la salvaguardia degli interessi degli anziani, si fa portavoce d’un accorato appello nei confronti della Regione Campania quale vertice amministrativo territoriale e propone una sensatissima soluzione per il decongestionamento dell’assistenza ospedaliera del San Pio, nella provincia di Benevento. Lo fa attraverso la voce di chi è impegnato, in prima linea, a garantire il diritto alla salute e alla sopravvivenza: quella del dottor Lucio Lonardo, medico di base di Benevento, specialista in Semeiotica e Diagnostica, specialista in Oncologia e Senologia, responsabile provinciale sanitario sannita CNA.

Temi affrontati: il diritto alla salute dei paucisintomatici affetti da Covid-19 garantendo una assistenza sanitaria domiciliare; prescrizione e somministrazione dei farmaci necessari alla cura e ad evitare complicazioni da patologie concomitanti; nuovi codici di esenzione per Covid-19; ripristino del budget per eseguire in convenzione col SSN indagini diagnostico-strumentali e utilizzo dell’ex Caserma Allievi Carabinieri del Viale degli Atlantici quale polo di diagnostica (per l’esecuzione di tamponi) e di ricovero per paucisintomatici e asintomatici, impossibilitati all’auto-isolamento per peculiari condizioni abitative, familiari e sociali.

“Nel mezzo della pandemia, proprio quando più forte se ne avvertiva il bisogno – ha analizzato il medico –  ci siamo dimenticati del sostegno economico e assistenziale da garantire agli ammalati domiciliari affetti da questa come dalle altri comorbilità importanti. Nel primo trimestre del 2020, con la chiusura ospedaliera a patologie importanti ma non-COVID, è aumentata sensibilmente la mortalità dei pazienti affetti.

La perdita dei valori del Welfare, dell’assistenza a seconda dei bisogni, è progressiva e senza arresto. Pur essendo presente – continua Lonardo – una visione dall’alto di statisti, amministratori, virologi, esperti a qualsiasi titolo, si può affermare, senza tema di smentita, che si è persa la “visione dal basso”. Quale? Quella che consente la sopravvivenza e il diritto alla salute dei paucisintomatici da Covid-19, quella terra di nessuno che non gode, per fortuna, di attenzioni ospedaliere ma neanche di valida assistenza da parte delle strutture territoriali domiciliari.

Ed è qui che entrano in gioco tre problematiche tali da toccare la Sanità pubblica e così importanti da necessitare di rapida risoluzione, coinvolgendo, ed è questa la chiave di volta, i medici del territorio: quelli che visitano, palpano, auscultano non quelli della telemedicina, degli algoritmi e delle proiezioni.

Pensiamo ai paucisintomatici o asintomatici con particolari patologie concomitanti a cui è prescritta la somministrazione giornaliera di eparina a basso peso molecolare soggetta a somministrazione con nota del medico di medicina generale o di specialisti con modello Saniarp. La prescrizione non è possibile per Covid-19. Io trovo immorale che questi pazienti debbano acquistare senza prescrizione tale farmaco con un costo settimanale di più di 40 euro.

Non è inoltre riconosciuta alcuna esenzione ticket per farmaci, prestazioni di laboratorio, strumentali e specialistiche per i pazienti reduci da terapia intensiva per Covid-19 e questo nonostante sia universalmente riconosciuto il rischio di un danno polmonare permanente con una pericolosa evoluzione in fibrosi polmonare. I pazienti più debilitati sono quelli che hanno trascorso più tempo in terapia intensiva, ma anche chi è rimasto ricoverato almeno 2 settimane nei reparti di malattie infettive o pneumologia ha quasi sempre bisogno di un periodo di riabilitazione; intensità e durata della fisioterapia, in particolare respiratoria, con monitoraggio clinico e strumentale.

La terza è che a questa nuova categoria di invalidi, per quanto in premessa, va assegnato un codice a parte ICD9 o un aggiornamento dei codici di diagnosi DM 05\02\92 per tutelarli nel percorso previdenziale sia esso dell’invalidità civile, dei benefici della legge 104\92, dell’assegno ordinario di invalidità e quant’altro previsto dalle vigenti normative.

L’ultimo problema è il più grave in senso assoluto: nell’ultimo bimestre dell’anno i cittadini Campani si vedono azzerati il budget per le prestazioni specialistiche, strumentali e di laboratorio. Per diagnosi e monitoraggio di malattie importanti come tumori, cardiopatie ischemiche, stroke dell’encefalo devono provvedere di tasca propria, per lintero importo. In questo momento manca la valvola di sfogo degli ambulatori ospedalieri attualmente chiusi a prestazioni esterne, mentre quelli delle ASL sono sovraccarichi pur non fornendo tutte le prestazioni di alta specialità. Chiediamo che venga ripristinato un budget per l’esecuzione di indagini strumentali in convenzione, previo pagamento del solo ticket sanitario.

A Benevento non è stata messa in atto l’unica valida programmazione atta a decongestionare i Pronto Soccorso Ospedalieri, in particolare quello del S. Pio giunto ultimamente agli onori della cronaca per l’attuale congestione da ricoverati, paventandone addirittura la parziale chiusura a determinate patologie. Alludo all’imponente edificio dell’ex Scuola Allievi Carabinieri, del Viale degli Atlantici, con un’estensione di parecchie centinaia di metri quadri tra superficie coperta e scoperta, perfettamente disabitata ma anche perfettamente valida per impiantistica e abitabilità, con una enorme cucina industriale ed ampi spazi a servizio coperti e scoperti dove eseguire, tra l’altro, tamponi in sicurezza e in condizioni igienico sanitarie accettabili.

Gli enormi stanzoni in perfetto stato di conservazione ben si presterebbero al ricovero di asintomatici e ai paucisintomatici prevedendo solo la necessità di un minimo di sanitari di sorveglianza, la dotazione per ogni singola stanza di bomboloni di ossigeno liquido e di un minimo di attrezzatura sanitaria per emergenza. La struttura si trova a poco più di 300 metri dal padiglione di emergenza del S. Pio: fossimo al Cardarelli o al II Policlinico di Napoli sarebbe da tempo un padiglione medico afferente alla struttura principale del nosocomio”.

“E’ necessario agire in fretta – concludono dalla CNA – gli amministratori a questo sono chiamati, a garantire nella pratica il dispiegamento dei diritti costituzionali, tra questi quello alla salute. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, per i nostri assistiti, per i nostri pensionati, per i cittadini tutti”.

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