Il covid e il carcere in piena emergenza. Stamane la notizia della lettera da parte del Garante dei detenuti Cianbriello che ha inviato la missiva a diverse istituzioni locali e regionali. Una lettera in cui si chiede l’attenzione sulla particolare situazione in cui versa la popolazione detenuta in un momento di forte fibrillazione dovuto all’emergenza sanitaria da Covid-19 ulteriormente aggravato dall’esplodere delle tensioni sociali. La situazione in Campania si è ulteriormente aggravata. Nelle carceri crescono il sovraffollamento, i contagi tra gli agenti di polizia penitenziaria, il personale socio-sanitario e ci sono già una decina di casi tra i detenuti. Gli spazi minimi nelle carceri, limitano fortemente l’applicazione dei protocolli sanitari sia per l’isolamento sanitario che i casi di contagio. Nella missiva dunque si chiede che vengano immediatamente riprese e rafforzate le misure inerenti alla gestione penitenziaria già elaborate nella prima fase della pandemia da Covid-19 , con particolare riferimento ai detenuti anziani e malati, e a quelli che devono scontare pene minime sotto i due anni. Sulla stessa linea d’onda Donato Capece del Sindacato autonomo Sappe che a Lbtv parla di un incontro politico avvenuto nei giorni scorsi e chiede maggiori tutele per detenuti e polizia penitenziaria alla luce anche di una nuova norma che prevede la possibilità della detenzione domiciliare, ma con l’applicazione del braccialetto elettronico, per circa 3 mila detenuti che hanno subìto pene di durata non superiore a 18 mesi.