I saggi si sono espressi. Quel biodigestore a Ponte Valentino non s’ha da fare. La corposa relazione che si compone di 93 pagine si è espressa in termini contrari. “L’ubicazione scelta non è ottimale ” si può sintetizzare al massimo e l’Asi prende atto di quanto contenuto nella relazione e reitera la sua posizione contraria con espressa delibera numero 62 del 19 ottobre. Luigi Barone convoca la conferenza stampa di prassi. Difende l’atteggiamento assunto sin da subito e non fa mistero di attendersi una coda a tutta questa storia. In Conferenza dei Serevizi, in Regione, e la plausibile contromossa di Energreen, l’azienda costruttrice dell’impianto, che di certo non se ne starà con le mani in mano avendo comprato area e capannoni e il cui profitto, per una struttura da 110mila tonnellate, potrebbe sfumare per la valutazione di un pool di esperti. Che è base per Barone & company per destreggiarsi in futuri, possibili, ricorsi e che però vedranno l’Asi pronta ad ingaggiare battaglia.
Il versante politico della questione. Gino Abbate che si scaglia contro l’assessore Morcone e annuncia che sosterrà la tesi contraria alla sua nomina e il PD sannita che sulla questione è stato particolarmente critico nei confronti dell’establishment mastelliano. Barone è sornione