“Carissima Denise,oggi ho attraversato un campo che un incendio qualche settimana fa ha ridotto incenere: una immensa distesa di nero che rattrista il cuore. Eppure, ad un tratto,scorgo qualcosa di nuovo, di inaspettato: aguzzolo sguardo e distinguole prime timide foglioline verdi sparse qua e là,prontead annunciare la speranza della rinascita e della ripartenza.Sì, mi son detto, tra pochi giorni sarà nuovamente una esplosione di verde e di colore.Ho pensato allora a te, ai tuoi compagni, ai tuoi insegnanti, ai tuoi genitori, al deserto di relazioni nel quale l’impensato tempo del Covid ti ha costretto, vi ha costretti, a vivere buona parte dello scorso anno scolastico.Nonostante le difficoltà e i mille dubbi che questostrano e desolatoperiodoha suscitato in voi, in tutti noi, settembre è arrivato puntuale e il ritorno a scuola ormai è imminente.Penso alle tue domande, allatuapauraneltornare in un posto noto eppure diventato quasi sconosciuto, alla tua voglia di tornare traquei banchi, insieme ai tuoi amici, ai tuoi insegnanti: le lezioni sulle piattaforme onlineti hanno fatto apprezzare e rimpiangere anche i momenti di conflitto con loro!Penso anche a loro, ai tuoi professori, che hanno dovutoreinventare un modo nuovo di starvi accanto, di farvi crescere in sapere e conoscenza, nonostante la distanza e di come anch’essihanno rimpianto la fatica di gestire la vivacità della vostrapresenza non sempre in linea conle regole della scuola.Tutti insieme, dietro quello schermo, avete fatto esperienza del limite, della mancanza, della privazione. L’altro era lì, dall’altra parte, in una realtà virtuale che ha fatto desiderare la suapresenza reale, valorizzare l’inviolabilitàdelle relazioni, dello stare insieme, del condividere il gioco, il sapere, il pane, la convivialità.La tua scuola staper riaprire le porte con incertezze,dubbie perplessità: rinnovatibanchi,protocolli inusuali,distanze, mascherine, igienizzanti…e nuove paure ma…varcheraiquella soglia con il tuo carico di sognieconquel desiderio che ti pervade da sempre, ogni giorno in cui vai spensierataincontro a compagni,amici e prof per ritrovarti, rivestirti da studentessae scoprire nell’altro latua stessa emozione. Oggi, più che mai, questa emozione è forte…tocca corde profonde del tuo essere per la lunga percezione di vuotodella presenza dell’altro,maè proprioper questocheèsacra.Mons. Domenico BattagliaVescovodi Cerreto Sannita –Telese –Sant’Agata de’ Goti
Come è diverso questo rientro da quello degli altri anni!Ti auguro di trovare,al di là di quella soglia,adulti disposti ad accoglierti con letue fragilità e le tue risorse infinite. Capaci di starti accanto, di capire i tuoi bisogni, di darti il tempo dell’ascolto e lo spazio del racconto.Sì, è questa lascuola che immagino: un laboratorio dove siinsegniad imparare, dove le conoscenze di storia odi geografia siano strumenti che aiutino a percorrere le strade della vita vera, a porre quesiti con vivace curiosità mai stanca ai quali saper risponderegrazie al senso della cooperazione. E star bene in quel laboratorio e abitarlo… e aver voglia di viverlo ancora, perché lìci sono volti e storie.Li, in quello spazio, si intersecano vite che sognano,che sperano,che gridano,che si sacrificano perla loro libertà di pensiero cheè frescura per l’anima.Una scuola per tutti, che sappia come accogliere, aperta all’avventura del sapere, senza barriere architettoniche e pregiudizi, libera dallefrustrazioni,perchétestarda nell’attenderee rispettare il tempo dei più deboli. Una scuola dovenessuno venga lasciato indietro, da solo.Una scuola che fa credito airagazzi fino a “barare”e guardarlicon occhi che sanno sognare perché un “uomo cresce solo se sognato”. E tu hai bisogno di essere sognata nel cuore di chi ti sta difronte per poter spiccare il volo.Unascuola che sappia agire il coraggio delle limitazioni, che sappia stimolarela nostalgia della prossimità, che sappia educare all’uso della mascherina e al contempo sia capace di instillare in ciascuno il desiderio di toglierlaper stare alla presenza dell’altro con sguardo autentico e cuore aperto. Aperto alle possibilità della vita rinnovata, capace di dare ossigeno ai sogni e promessa diunfuturo più percorribile.In questo nuovo anno, imparerai cose nuovema,soprattutto,capirailostare sulla soglia dell’altro: non lo puoi toccare, non puoi invadere il suo spazio, sarai costretta a mantenere una certa “distanza di sicurezza”. Può sembrare un limite troppo faticoso per i ragazzi della tua età, abituati ad una relazionalità fatta di corporeità, di baci, di abbracci e di carezze. Eppure, da questa esperienza del limite, potrai riscoprire la bellezza dello sguardo, riconoscere la sacralità del volto, stare davanti all’altro con rispetto e fiducia.Allora…occhi contro occhi, volto difronte ad altri volti, vivi con pienezza questo nuovo tempo,cara Denise,abita con curiosità la novità dello spazio intorno a te…mettiti in ascolto e osserva con attenzione, per accogliere la meraviglia che il nuovo tempo scolasticosta già preparando per te.In egual misura,auguro ai tuoi docenti,se non ci fossero non si saprebbe come inventarli, di essere fedeli a se stessi, alla loromissione. Perché è di questo che si tratta. Una missione complessa perché spesso fungonodaamici, da genitori, da fratelliai lorostudenti, in situazioni oggettive non sempre favorevoli. Si formano, studiano,si approccianoa nuove tecniche didattiche sempre con entusiasmoper non perdere di vista chi staloro a cuore: iragazzi,specialmente i più deboli.Essi, tutti,sono modelli per voi studentiperciòauspicolorodi non scoraggiarsimai, di lottare con forza, con costanteprofessionalità eresponsabilità, per non essere solo insegnanti ma continuare ad essere educatori, coraggiosi maestri di vitacome hannodimostrato finora e specialmente durante il lockdown, in quell’eternamente fresco laboratorio che sa di buono, sa di aria pulita, sa di speranza, di cui tanto abbiamo bisogno.
Ogni piccolo passo con i ragazzi, con le loro famiglie, si trasformerà in qualcosa di grande…in fiducia, in rispetto, in creatività,in sano interesse,in benessere…e sarà una benedizione per ogni singolo studente.Mettiti in gioco, Denise