Ha respinto l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina l’autista georgiano 55enne alla guida del mezzo pesante, nel cui cassone si trovavano otto agfani ritrovati all’interno del tir venerdi pomeriggio lumgo una piazzola di sosta sul raccordo autostradale dagli agenti della Stradale di Benevento. Ieri l’interrogatorio del conducente il quale ha spiegato che una volta partito dalla Bulgaria con il carico di frutta e dopo essersi imbracato dalla Grecia verso il porto di Brindisi, non sapeva della presenza dei ragazzi all’interno del suo mezzo. ‘Mentre percorrevo la strada ‘ -ha tuonato l’automobilista – ‘ho sentito dei colpi provenire dal cassone cosi ho deciso di fermarmi. Non sapevo della presenza degli afgani e non ho preso soldi da loro essendo oscuro del fatto’. Intanto l’uomo resta in carcere in attesa delle evoluzioni gidiziatie. I ragazzi afgani intanto sono stati trasportati a Cautano in un centro di accoglienza dopo aver eseguito anche il primo tampone Covid risultati negativi. I giovani, al contrario, avevano dichiarato alle forze dell’ordine che avrebbero pagato una ingente somma di denaro tra i 2 mila e i 4 mila euro ad un curdo che li avrebbe prima nascosti in un bosco in Grecia e poi fatti salire a bordo del tir nel cassone trasporto frutta. L’uomo si trova al carcere di Capodimonte a Benevento con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.