Riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Marcelo Amendola Segretario Nazionale FLAICA CUB
“Per tentare di superare la gravissima crisi di governance determinata dalla scandalosa vicenda biodigestore, con annesso inceneritore, a ponte Valentino, in cui si è venuta a trovare l’Amministrazione, il creativo sindaco, Clemente Mastella, ha fatto l’ennesimo numero di provetto illusionista.
Fuori dal cilindro ha tirato il tavolo tecnico permanente sui rifiuti. Iniziativa inutile e meramente propagandistica, extra legem e senza alcuna possibilità di produrre decisioni vincolanti perché senza alcuna legittimazione e fondamento giuridico. Il Tar darebbe ragione a chiunque gli chiederebbe di valutare e bocciare l’eventuale provvedimento. Solo la Regione è legittimata a trattare la materia rifiuti. Nell’ambito locale, solo l’Ato rifiuti sannita può indicare le soluzioni più opportune, come prevede la Legge regionale n°16 del 26 maggio 2016. Il tavolo tecnico permanente ha, nei fatti, commissariato e delegittimato l’Ato sannita. Ha reso anche carta straccia il Piano d’Ambito, redatto dal dg Massimo Romito, chiuso nel mese di aprile e portato in Consiglio Generale solo a luglio per l’approvazione. Dopo che la Regione aveva minacciato di commissariare, entro quindici giorni, l’Ato se questo importante passaggio non fosse avvenuto. La Regione stanziando 12 milioni di euro per la costruzione di un impianto di compostaggio nell’area dello STIR di Casalduni ha già indicato, come suo diritto, la soluzione più adatta perché tiene nel dovuto conto della fondamentale decisione e indicazione di dover rispettare l’autosufficienzaprovinciale nella gestione e trasformazione dei rifiuti.
Stranamente il Piano d’Ambito, redatto dal dg Romito, boccia sonoramente questa indicazione con argomenti puerili e pretestuosi, al limite della provocazione.Gli Uffici tecnici della Regione, nel pieno rispetto della Legge, non possono accogliere alcuna proposta proveniente dal tavolo sannita. Nel malaugurato caso che ciò avvenisse il sindacato che ho l’onore di rappresentare si opporrà in tutte le sedi. Infine, è opportuno rivedere la posizione del dg dell’Ato, Massimo Romito, dimostratosi non all’altezza del delicato compito assunto.
Sarebbero opportune, per porre fine alle polemiche, le dimissioni dall’incarico, ovvero la sua rimozione.”