Riceviamo e pubblichiamo nota stampa Associazione Radici
Il progetto di realizzare un mega biodigestore nella città di Benevento è una decisione assurda ed incosciente
La società Evergreen di Torino, che ha in animo di realizzare un biodigestore nella città di Benevento ha presentato il progetto il 28 di maggio (attenzione 28 maggio) ed è da allora è iniziata la discussione con i pareri alla Regione ed il seguito l’iter che ha comunicato la decisione.
Decisione che il Sindaco (componente dell’Asi) non può dire di averlo saputo solo ieri, ovvero non si può credere che Barone (presidente Asi) glielo abbia tenuto nascosto (se così fosse il Sindaco avrebbe ogni diritto e dovere di rimuoverlo dalla Prsidenza dell’Ente)
Che cosa prevede questa realizzazione del biodigestore? Prevede di trattare 110 tonnellate al giorno di rifiuti umidi per farli diventare (dicono loro) biometano
Prima ancora di discutere di cosa produrrà (che loro chiamano biometano) la cosa più importante è notare il quantitativo di 110 tonnellate al giorno di rifiuti umidi che sono quasi quatto volte superiori a quelli che si producono in provincia di Benevento (poco più di 30 tonnellate al giorno)
Questo significa ed evidenzia che è già in programma che a Benevento debba arrivare immondizia da altre province e forse anche da altre regioni
E questa che segue, facciamo attenzione, è la prima questione da tenere presente
Arriverebbero centinaia di automezzi , un “traffico di rifiuti” tra scarrabili, autocompattatori, camion cassonati e non solo che percorreranno le strade della provincia di Benevento (profumandole) fino ad arrivare al capoluogo (sperando sempre che non si registrino, lungo il percorso, perdite di percolato)
Tra l’altro non stiamo parlando di rifiuti di giornata (come le uova) ma di quantitativi raccolti ed accumulati giorni prima in altre province che solo quando saranno arrivati ad una certa quantità, con conseguente “profumazione”, saranno trasferiti a Benevento.
Secondo la proposta dovrebbe essere realizzato a Ponte Valentino (Asi) e giustamente hanno protestato le industrie alimentari della zona
Mastella (il sindaco di questa città) dice che la competenza e della Regione e che quindi l’Amministrazione locale può fare ben poco se non nulla. Invece la Provincia (che pure non è quella che decide) ha fatto sentire la sua voce mandando in Regione un documento ufficiale nel quale si dice molto chiaramente che è già previsto un finanziamento regionale per realizzare a Casalduni un Centro per il trattamento dei rifiuti umidi (solo quelli prodotti nella provincia di Benevento)
La Provincia ha scritto (diverse settimane fa) che non desidera rifiuti da altre province e vuole farsi carico di trattare e smaltire solo i nostri rifiuti (quelli del Sannio)
Il Comune invece, facciamo attenzione, fino a ieri non ha prodotto nessun documento ne ha espresso alcun parere sulla realizzazione di questo mega impianto in città.
Oggi dice il Sindaco dice una cosa profondamente diversa da quello che dice la Provincia
Il sindaco dice solo che questo impianto non si può fare vicino agli stabilimenti alimentari
Quindi non è contrario all’impianto ma è solo contrario alla collocazione dell’impianto
Cioè il Sindaco non è contrario a far diventare Benevento la pattumiera della Campania dice solo che non si può fare là perché là hanno protestato gli industriali però si può fare da qualche altra parte (che ne so) a Pezzapiana oppure vicino alla stazione (dove c’è una zona industriale) oppure a Contrada Olivola o dovunque vi sia un capannone industriale dismesso (per esempio vicino a Leclerc a contrada epitaffio)
Lui non dice di no all’impianto e non dice no al tentativo di far diventare Benevento la pattumiera della Campania (lui è contrario solo alla zona)
Questo è Mastella, colui che barcamenandosi non vuole dire no al progetto perché sa che quel progetto sta a cuore a De luca (però è costretto a dire qualcosa perché gli industriali si sono ribellati e quindi cerca di barcamenarsi in attesa dei risultati elettorali)
Perciò io insisto che bisogna comprendere bene quello che dice, al di là del modo e del tono utilizzato
Mastella usa anche un linguaggio argomentativo depistante e polemico. Come, ad esempio, quello di attirare l’attenzione dei social sui pini del viale o sui giovani ed il Covid anche se il suo “distrattore di massa” preferito resta Salvini o l’uso (di cui non sempre lui da il buon esempio) delle mascherine.
Ultimamente ha parlato della apertura delle scuole ma non dello stato delle scuole ed ancor più di quelle in elenco da abbattere e/o ristrutturare
Pone sempre questioni che danno vita a discussioni social di qualcuno contro qualcuno per allontanare sempre più l’attenzione dai problemi reali e dare l’impressione di essere colui che vuole difendere la città ma esaminando bene ciò che dice e come lo dice, si scopre tutt’altro.
Si scopre che è la città che deve difendersi da Mastella iniziando a non votare il suo candidato per dare un segnale chiaro di stanchezza dovuta al malcontento verso una cattiva gestione amministrativa se non addirittura di un ravvedimento (l’occasione di una partita di ritorno giocata sul campo neutro delle regionali) sul risultato di voto espresso al ballottaggio.