Mastella difende la giustezza della scelta di consentire la manifestazione nonostante le forti polemiche che gli sono piovute addosso e dal mondo dei social in modo particolare. Ad uno sguardo d’insieme della piazza non sembrerebbero rispettate le distanze di sicurezza che la contingenza impone ma l’organizzazione si è difesa parlando di gruppo familiari, che sembra una parziale foglia di fico. Paolo Ascierto da Telese ha ribadito che il virus non è stato ancora sconfitto e che quindi occorre rispettare le regole che nella serata d’apertura, nella zona delle esibizioni, non pare siano state ossequiate. Il sindaco, gendarme fino ad ora della necessità di evitare assembramenti, ora si mostra più permissivo. Secondo Altrabenevento molto è collegato all’esigenza di far cassa. “Spostare dal Teatro Romano a Piazza Castello a 35 euro al biglietto per consentire mille paganti risponde a questa finalità”, dice Alessandra Sandrucci, presidente di Altrabenevento. Altrabenevento che tira in ballo la Promomusic, società specializzata nel management di spettacoli live, cui la Scabec ha versato al Comune, secondo l’associazione, 20.900 euro del compenso a Salemme già destinati poi alla casertana Promomusic di Orta di Atella, ca va sans dire. Altrabenevento fa i conti e arriva a sostenere che la Promomusic incasserà molto di più delle tre agenzie beneventane messe insieme, Dietro le quinte, Sipario Rosso, e Teatro Eidos. Polemiche su polemiche a partire dal senso che ha oggi Città Spettacolo, lontana dalla sua forma gregorettiana, ma di questo se ne parla anche da prima dell’avvento al potere di Mastella. E tuttavia, la deriva non accenna ad arrestarsi ma “de gustibus non disputandum est”, Plutarco permettendo.