La rinnovata paura del covid 19 e le relative precauzioni hanno parzialmente inibito a Frasso Telesino la processione del Crocefisso Brancone, che si svolge ormai come tradizione ogni 5 anni. Un appuntamento assai sentito dalla comunità frassese che tributa poteri taumaturgici al Crocefisso sin dal 1670. Quest’anno, le ormai note vicende hanno consentito solamente l’esposizione in piazza IV Novembre con la celebrazione in loco della santa messa. Una tradizione che affonda le radici nei secoli. Il Crocifisso a grandezza naturale, un tempo custodito nella Collegiata del Corpo di Cristo, prende il nome brancone dal nome dell’antico donatore, il Notaio frassese Marco Brancone che lo fece scolpire a Napoli per donarlo alla sua città. Portato in processione in circostanze di grande calamità, la processione non ha seguito mai un andamento a scadenza fissa bensì periodica con distanze anche di decenni. La speranza è che cessata questa emergenza si potrà guardare con rinnovato entuisiasmo all’immediato futuro che coincide col 2025, anno in cuio ricorrerà il secondo giubileo del nuovo millennio.