La violenza di genere è un fenomeno che non si arresta, ma che continua a destare preoccupazione per i dati che risultano per niente rassicuranti.In Irpinia i numeri sulla violenza di genere sono sempre più allarmanti,lo testimoniano le continue richieste di aiuto di tante donne che si rivolgono al centro antiviolenza per chiedere sostegno e ricominciare a vivere.I dati forniti dal Centro Antiviolenza “Alice e il Bianconiglio” della cooperativa sociale “La Goccia” di Avellino parlano di una realtà drammatica, che richiede un intervento tempestivo della pubblica amministrazione per il potenziamento del centro, in difficoltà per la mancanza di fondi pubblici e l’aumento esponenziale delle donne da accogliere e assistere. Sono in continuo aumento, infatti, le prese in carico da parte del Cav, nel periodo gennaio – luglio 2020 sono già 115 le donne prese in carico, su 162 richieste di aiuto. Incremento dovuto anche alla quarantena per la diffusione del Covid-19, che ha costretto, molte donne vittime di violenza a restare più tempo in casa con il compagno violento, talvolta senza la possibilità di chiedere aiuto, nonostante la continuità del servizio assicurata dal Cav, attraverso la reperibilità di un numero telefonico h24 e i colloqui da remoto.
Dal report del 2019 è possibile delineare un identikit della donna vittima di violenza e dell’uomo maltrattante. Il 91% delle donne che subiscono abusi e maltrattamenti sono di nazionalità italiana, il 55% ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni. Oltre un terzo comprende donne coniugate o che convivono con il proprio compagno, mentre il 29% riguarda donne separate e il 30% nubili. Per quanto riguarda l’uomo maltrattante, nell’81% dei casi è il coniuge o convivente o spesso l’ ex compagno. Quando si parla di violenza si deve pensare anche a quella psicologica, che molto spesso è quella più frequente che raggiunge il 48% delle donne, seguita da quella fisica con il 40% e da quella economica che si rileva nel 12% dei casi,poi non bisogna dimenticare anche i casi di stalking e mobbing.