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Benevento| Movida, gli esercenti del centro storico: “Il Comune ci ascolti”

Benevento| Movida, gli esercenti del centro storico: “Il Comune ci ascolti”

26 Luglio 2020 | by redazione Labtv
Benevento| Movida, gli esercenti del centro storico: “Il Comune ci ascolti”
Attualità
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Tornano a farsi sentire i locali della movida del centro storico di Benevento . In serata una nuova nota stampa nella quale i gestori richiedono maggiori chiarimenti all’amministrazione comunale in merito alle ordinanze pubblicate nei giorni scorsi sugli orari di chiusura dei locali. I gestori si rivolgono anche al comitato di quartiere definendo “ capziose, ingiustificate e soprattutto mortificanti le lamentale rispetto al lavoro posto in essere dai rappresentanti delle forze dell’ordine che in massa, con garbo e riservatezza, hanno presidiato il quartiere”. Gli esercenti, infine, ripercorrendo tutte le attività poste in essere in tema di contenimento dal virus auspicano un confronto con l’amministrazione.
Di seguito la nota

Prima di entrare nelle valutazioni di merito delle ordinanze emanate dal Sindaco intendiamo anche in questa sede RIBADIRE CHE OGNI INIZIATIVA VOLTA ALLA TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA trova la nostra condivisione.

In tal senso riteniamo ancora una volta ricordare che molti locali del centro storico decisero di chiudere le attività prima che venisse proclamato il lockdown ed anche recentemente, in occasione della liberalizzazione su base regionale degli orari di chiusura delle nostre attività, hanno richiesto (inascoltati purtroppo) di anticipare alle 3 detto limite peraltro osservato, per decisione e autonoma, da più locali.

PRECISAZIONE DOVEROSA PER CHIARIRE QUALE SIA STATO L’ATTEGGIAMENTO DEI GESTORI

Nel merito dei provvedimenti desideriamo avanzare la perplessità che emergono dalla lettura degli stessi, auspichiamo che la nostre richieste di chiarimenti vengano accolte anche se, nostro malgrado, abbiamo negli ultimi tempi dovuto constatare che non sia più privilegiato il confronto democratico perchè sostituito dagli amministratori pubblici con altri “modelli” che, per quanto ci riguarda, non avranno mai il nostro gradimento

-Innanzittutto vorremmo invitare l’amministrazione alla pubblicazione sull’albo pretorio di tutte le ordinanze emanate e di farlo con tempestività atteso che spesso le decisioni assunte si riflettono sull’organizzazione del lavoro.
-Le premesse riportate alla base dei provvedimenti che in sintesi riassumiamo sono di
carattere epidemiologico
ordine pubblico
Per quanto riguarda  il primo aspetto, in premessa abbiamo già esposto il nostro pensiero, per cui ribadiamo quanto riportato nel precedente comunicato sugli orari di chiusura; a questo punto gradiremmo conoscere quali siano state le considerazione fatto che hanno indotto a rivedere l’ordinanza del 22 c.m. circa gli orari da osservare in un primo momento fissati;
Considerata che la scadenza dei provvedimenti è stata fissata nel gennaio 2021, gradiremmo conoscere quali siano siano i dati a disposizione dall’amministrazione che hanno consentito di proiettare, fino a tale scadenza, una situazione di rischio epidemiologico atteso che recentemente la nostra città è stata proclamata covid free;
In ogni caso se le nostre indicazioni in ordine alla modifica degli orari non dovessero trovare ascolto, disporre, per il ripristino della par condicio tra gli imprenditori, l’osservanza degli stessi orari per tutti gli esercenti della città nessuno escluso atteso che, consentiteci la digressione, riteniamo il virus sprovvisto di GPS, evitando in tal modo che venga “autorizzata” una sleale concorrenza tra imprenditori;

Per quanto riguarda poi le considerazioni in ordine alla necessità dei provvedimenti per le lamentale avanzate dai residenti del centro storico, ci limitiamo a riferire che le stesse sono capziose, ingiustificate e soprattutto mortificanti rispetto al lavoro posto in essere dai rappresentanti delle forze dell’ordine che in massa, con garbo e riservatezza, hanno presidiato il quartiere; gravi e infondate appaiono infatti a nostro avviso le affermazioni del comitato atteso che, per quanto a noi noto, non sono supportate da interventi effettuati dai tutori dell’ordine a meno che non si voglia immaginare che ci sia stata da parte di quest’ultimi una sorta di acquiescenza nei confronti degli atteggiamenti vietati dalla legge;
Altre considerazioni preferiamo non farle perchè si riferiscono ad “ipotesi” e le lasciamo ad altri; abbiamo ritenuto privilegiare la esposizione di fatti rispetto ai quali, cosi come noto, siamo sempre pronti a confrontarci con chi riterrà utile approfondire le tematiche di cui trattasi. Ci auguriamo, infine, che il documento non venga interpretato come la “solita” polemica risposta dei locali, in fondo qualcuno potrebbe pensare “cosa può rappresentare un’ora in più?” per le dinamiche del nostro lavoro, vuol dire tanto in termini economici. Ed allora ci chiediamo perchè mortificare il desiderio di lavoro di tanti giovani imprenditori e non ? Le difficoltà create da tre mesi e più di chiusura non sono state superate e molti sono gli imprenditori che rischiano il default con intuibili conseguenze in termini occupazionali. C’è lo possiamo ancora consentire? Riteniamo nostro dovere lanciare l’ennesimo grido d’allarme che speriamo venga raccolto da chi ha le responsabilità delle decisioni.
L’invito viene rivolto all’amministrazione convinti che, se verrà accolto, potrà rappresentare il riavvio di un confronto che in passato ha sortito conclusioni rispettose delle legittime aspettative di tutti

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