“Prendo atto molto positivamente della volontà del presidente Vincenzo De Luca di finanziare le opere acquedottistiche e irrigue sottese all’invaso di Campolattaro in provincia di Benevento, tali da rendere finalmente la risorsa dell’invaso strategica per il Mezzogiorno e per la regione, anche con risorse proprie dell’ente e comunque con una prospettiva di certo impiego della programmazione nazionale e comunitaria 2021 – 2027; va detto che è la prima volta dopo 20 anni che Regione Campania torna in campo nelle infrastrutture acquedottistiche e irrigue con un progetto di tale portata, un segnale di inversione di tendenza verso uno sviluppo centrato sulle risorse ambientali che combacia con quanto come associazione da anni andiamo dicendo”. Questa la prima reazione del presidente dell’Anbi Campania Vito Busillo alle dichiarazioni rese oggi da Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania a Benevento, dove l’ente di Palazzo Santa Lucia ha presentato nell’Auditorium Sant’Agostino il progetto di fattibilità del valore di 480 milioni di euro per la costruzione della galleria di derivazione delle acque dell’invaso formato dallo sbarramento del fiume Tammaro in agro di Campolattaro.
Al convengo è intervenuto il presidente del Consorzio di bonifica del Sannio Alifano, Alfonso Santagata, che nel ringraziare il tavolo tecnico, le autorità e Regione Campania per aver tenuto conto delle esigenze del comparto irriguo ha tra l’altro detto: “Grazie alla risorsa idrica che si renderà disponibile attraverso la Diga di Campolattaro, pari a circa 48 milioni di metri cubi per il solo utilizzo irriguo, sarà possibile irrigare a gravità le aree già attrezzate (eliminando gli attuali costosi sollevamenti) ed estendere l’irrigazione ad un territorio di circa 11.000 ettari, per un totale di oltre 15.000 ettari; in altri termini, sarà così possibile per il Consorzio irrigare gran parte delle aree coltivabili del comprensorio nella Valle Telesina e nella Provincia di Benevento – inclusi i grandi terroir dei vitigni sanniti, ormai famosi anche oltre i confini nazionali (nel caso specifico, anche con funzione antibrina per prevenire i danni delle gelate primaverili)”.
“Evidentemente, tale disponibilità di acqua consentirà di realizzare ogni forma di agricoltura irrigua nel territorio – ha aggiunto Santagata – lasciando la libertà alle aziende agricole della zona beneventana di adottare piani colturali per produzioni diversificate, qualitative e redditizie, potendo adattarsi senza vincoli alle variabili esigenze del mercato e della Politica agricola comune”.
“Chiaramente, l’impegno economico da profondere per il finanziamento delle opere irrigue – di cui oggi è impostata la progettazione solo per la condotta adduttrice primaria – è enorme (dell’ordine di centinaia di milioni di euro), per cui l’intervento irriguo si completerà in un orizzonte temporale di medio termine – ha sottolineato Santagata.
“ Tuttavia, la prima pietra – quella angolare – è stata posata – grazie alla Regione Campania – e, date le belle premesse con cui si è dato inizio all’intervento, con la partecipazione convinta, entusiasta e soprattutto concorde di tutte le amministrazioni coinvolte, il Consorzio è molto fiducioso che si raggiungeranno presto buoni risultati, dichiarandosi sin d’ora pronto, anzi prontissimo, ad operare, attraverso la progettazione dei nuovi impianti irrigui.”