Si è svolto presso l’Auditorium Sant’Agostino di Benevento l’annunciato incontro sul tema: “Diga di Campolattaro: una grande opera per l’autonomia idrica della Campania” con la partecipazione del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del Presidente della Provincia, Antonio Di Maria, del Sindaco, Clemente Mastella, del Rettore dell’Università del Sannio, Gerardo Canfora, del Coordinatore del progetto del potabilizzatore di Campolattaro, Gerardo Vacca, del Segretario generale dell’Autorità di Bacino del Distretto dell’Appennino Meridionale, Vera Corbelli, il Presidente del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, Alfonso Santagata.
Il Convegno, cui hanno preso parte Autorità, Amministratori comunali, rappresentanti del mondo produttivo, tecnici, è servito ad illustrare la progettazione per le opere necessarie alla potabilizzazione delle acque della diga sul Tammaro a Campolattaro, la più grande della Campania, ultimata già nel 1993, ma ancora non in esercizio anche a causa della mancata previsione delle condotte che dovranno convogliare le acque raccolte nell’invaso per gli usi civili e irrigui del territorio sannita e campano.
Il progetto per le opere di potabilizzazione impegnerà risorse finanziarie per 400 milioni di Euro: un investimento colossale che avrà ricadute importanti per il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo dell’economia regionale.
Ma come si è giunti a questo dopo anni di “empasse”?
Come ha ricordato dal palco degli oratori il Presidente della Provincia Antonio Di Maria, la svolta nella quarantennale vicenda della diga si è avuta quanto è stata avviata una interlocuzione istituzionale tra Regione Campania, la Società Acqua Campania e la Provincia (ente affidatario della diga) che ha portato ad un accordo formale nel maggio dello scorso anno.
“Quando nella primavera del 2019 siglammo quella intesa – ha detto Di Maria -, non pensavo di poter cogliere questo risultato nei dodici mesi che ci eravamo dati come scadenza. Ci siamo però riusciti grazie alla collaborazione ed all’impegno dei Componenti del Tavolo Tecnico, alla cooperazione con l’Autorità di Bacino, con il Sannio Alifano, nonché grazie a colloqui costanti e continui con tutti gli Enti locali interessati, a partire dal Sindaco di Ponte. Si è trattato di un lavoro sinergico che ha dimostrato come le Istituzioni possono produrre risultati a favore delle comunità. Inoltre, invece di persistere in atteggiamenti di lamentazione è possibile trovare in un Tavoli istituzionali quelle intese e quelle strategie innovative per superare i problemi. Oggi abbiamo grandi carenze in termini di forniture dei servizi idrici sul territorio: molti nostri Comuni debbono rinunciare in parte o addirittura in tutto all’acqua per molti giorni nei mesi più caldi. Si tratta di una situazione intollerabile cui va posto rimedio al più presto. La Provincia di Benevento sarà irremovibile e determinate nel vigilare affinché siano affrontate e risolte le problematiche, le criticità e le carenze di tutto il territorio in materia di risorsa idrica e di qualità della stessa acqua che affluisce nelle case dei cittadini. La Diga di Campolattaro fino ad oggi ha creato gravi problemi al territorio, sia per l’espulsione di migliaia di Aziende i cui terreni fertili furono espropriati, sia per l’instaurarsi di un microclima nuovo. E’ tempo che la Diga offra nuovi vantaggi al territorio, compresi quelli di natura turistica ed ambientale, in una nuova compensazione a tanti anni di distanza dall’avvio dei lavori”.
Il Sindaco di Benevento Clemente Mastella ha sottolineato come il Convegno sulla Diga riguardi un’opera straordinaria per la realtà provinciale perché destinata a soddisfare innanzitutto i bisogni idrici della popolazione garantendo, peraltro, anche una migliore qualità dell’acqua che affluisce nelle case. Inoltre, le opere di potabilizzazione, ha evidenziato il Sindaco, sono destinate a favorire l’agricoltura locale, cambiandone anche la fisionomia e diversificandone la produzione perché consentirà la crescita di nuove colture per il Sannio che hanno appunto maggiore bisogno d’acqua. Inoltre Mastella ha dichiarato che il nuovo impianto è destinato anche a garantire un nuovo apporto energetico al territorio il che contribuirà senz’altro a ridurre la tassazione a carico del cittadino anche su tale fronte. Infine Mastella ha precisato che questo del potabilizzatore si segnala anche per la nuova forma di cooperazione virtuosa tra le Istituzioni finalizzata a superare annose difficoltà: la visita del Presidente De Luca sui cantiere i nuove strade del Sannio, ha concluso il Sindaco, è un passo importante per il collegamento a servizio delle aree interne ed, in particolare, per il cuore del Fortore e tra Pago Veiano e i centri vicini ed il capoluogo.
Nel corso del Convegno al Sant’Agostino si è dunque registrata una svolta per quest’opera dopo 40 anni dall’avvio dei lavori della diga di Campolattaro e a 27 anni dalla chiusura del relativo cantiere. Come ha sottolineato il coordinatore del Progetto, Vacca, il progetto del potabilizzatore consentirà di far fronte in misura adeguata ad un deficit di risorse idrica che, su scala regionale, è pari a circa 9.700 litri al secondo nella stagione estiva. Per utilizzare gli 85 milioni di cubi d’acqua dell’invaso di Campolattaro (che in realtà ne può raccogliere anche 20 milioni in più), è necessario realizzare una galleria di 7 chilometri e mezzo per convogliare 6500 litri d’acqua al secondo sino all’area impianti del comune di Ponte dove sorgerà il potabilizzatore. Qui l’acqua di Campolattaro si dividerà per gli usi a cui è destinata: quello potabile e quello irriguo. L’acqua potabile verrà in parte pompata verso i comuni beneventani dell’alto Sannio e dell’alto Fortore, dando in ogni caso priorità alla carenza idrica di tutti i comuni sanniti a partire da Benevento, alleggerendo, così, il carico degli acquedotti molisani e l’utilizzo delle sorgenti irpine del Cassano impegnate a dissetare anche la Puglia. Inoltre, quest’acqua, ha detto Vacca, sarà utilizzata per le esigenze irrigue dei 15mila ettari di colture agricole serviti dal Consorzio Sannio Alifano che ricomprende il territorio di oltre 80 Comuni casertani, sanniti ed irpini, per servire i quali oggi è necessario spendere circa 450mila Euro l’anno per gli alimentare gli impianti di sollevamento.
Da questo ne deriva la “strategicità” che assumerà la diga di Campolattaro nel contesto territoriale, come ha sottolineato l’Autorità di Bacino, Corbelli. Infatti, ha detto il Segretario, nel contesto delle 80 dighe, molte delle quali inutilizzate, che ricadono nella competenza del Distretto Meridionale, i fattori di strategicità dell’opera sono rintracciabili nell’incremento resilienza del sistema Acquedotto Campano in caso di ridotto trasferimento dal Molise (da cui si dipende); incremento della resilienza dei sistemi di approvvigionamento locali (area beneventana, schemi ACS, schema Molisano Destro) nel caso di situazioni di ridotta disponibilità; incremento della superficie irrigata sino a 15000 Ha, in aree caratterizzate da colture di pregio.
Su quest’ultimo punto si è, in particolare, soffermato il Presidente del Consorzio del Sannio Alifano illustrando le attività dell’Ente da lui presieduto a tutela delle produzioni di pregio dei Comuni che ne fanno parte.
Di fatto, ha poi spiegato il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nel concludere i lavori, il valore de aggiunto della diga di Campolattaro e delle sue opere di potabilizzazione viene esaltato dal fatto che oggi in Campania si registra una condizione “singolare”, ha detto, perché molta dell’acqua campana, in particolare quella delle Sorgenti Alte del Calore irpino, viene dirottato in Puglia a migliaia di litri al secondo, al fine di soddisfarne la grande sete. Questa situazione, voluta da Decreti Ministeriali degli anni Cinquanta del secolo scorso, necessita di trovare un riequilibrio immediato, ha detto De Luca. L’impianto di potabilizzazione di Campolattaro, ha proseguito il Presidente della Regione, si inserisce in un contesto di programmazione dello sviluppo del territorio e del sistema locale fondato sul giusto equilibrio tra esigenze di tutela dell’ambiente e sviluppo economico del territorio fondato essenzialmente sulla propria autonomia e capacità di gestione delle risorse. “Senza ideologismi, è possibile che il Pil della Regione Campania sia tra i più avanzati d’Italia. Siamo pronti a sostenere le produzioni agricole del territorio delle aree interne”.
Il Rettore dell’Università del Sannio Gerardo Canfora ha sottolineato come l’Ateneo sia pronto ad offrire la propria collaborazione istituzionale e scientifica per dotare il territorio del valore aggiunto delle competenze scientifiche e conseguire così il successo del progetto del potabilizzatore.