L’agricoltura di precisione viene descritta come un processo ciclico di osservazione e acquisizione di dati, seguita da un’interpretazione e da una valutazione delle informazioni acquisite, e quindi la successiva implementazione di un set di decisioni rispondenti ad essi, eseguite attraverso prime osservazioni. Lo scopo di tale approccio è quello di esplorare, tra le possibili soluzioni, quella più indicata per qualsiasi tipo di produzione agricola promuovendo la capacità di imporre inputs al sistema per ottenere gli outputs desiderati, i quali sono controllati attraverso la capacità produttiva dell’intero sistema. L’impiego di tale tecnologia consente una tracciabilità digitale fondamentale per ottenere un feedback e una memoria storica. Esistono, infatti, software capaci di realizzare un feedback dinamico, ovvero in grado di interagire in continuo, ad esempio con un sistema di fertilizzazione, calcolando di volta in volta costi, effetti, necessità e tempistica di applicazione dei fertilizzanti stessi. Non solo. Oggi i satelliti che vengono utilizzati per controllare lo stato di salute delle colture “catturano” la luce solare riflessa da piante e suolo e l’ analizzano per determinare parametri come l’indice di vigore.
Una serie di informazioni utili a comprendere lo stato di salute del campo. Questo sistema tuttavia non è utilizzabile quando il cielo è nuvoloso e quando è notte. Come possiamo facilmente comprendere, anche in questo caso, un sistema poco tecnologico e problematiche di rete possono generare poca produttività nel mondo dell’agricoltura. Un grosso limite allo sviluppo dell’agricoltura 4.0 è la mancanza di connettività in campo. In molte città e paesi della nostra Penisola, soprattutto nel Meridione italiano, basta allontanarsi di pochi chilometri dai centri abitati per veder scomparire il segnale del 4G e, progressivamente, anche quello Gsm-Umts. Il risultato è che i dati prodotti dai sensori in campo non possono essere raccolti in maniera semplice e veloce. Si tratta di sfide significative che richiedono soluzioni avanzate e tempestive: ricerca e innovazione servono ad individuare i mezzi utili a ridurre gli sprechi e a generare produttività che sia sostenibile. I dati satellitari possono essere utilizzati per prevedere i fattori ambientali che influiscono sulle attività delle fattorie: le previsioni accurate e precise sulle future condizioni meteorologiche e la determinazione delle date di inizio e fine stagione supportano gli agricoltori nella scelta di cosa coltivare e quando farlo; nel prevedere i mercati delle materie prime ed infine, nel determinare le assicurazioni sulle colture gestendo i rischi di siccità o inondazione con forme precise di Risk Management sulle colture. Le risorse spaziali non sono riservate ad aziende di grandi dimensioni. Questi dati risultano cruciali anche nel caso di aziende agricole a conduzione familiare, promuovendo interventi immediati ed estremamente precisi su attività fortemente localizzate come l’irrigazione e la fertilizzazione. Conoscere con esattezza il fabbisogno territoriale e dosare la quantità di acqua piuttosto che di fertilizzante in funzione di variabili che arrivano dal territorio con l’Internet delle cose, ma anche dai dati satellitari, evitare di fertilizzare in caso di piogge imminenti ad esempio, permette di migliorare l’efficienza e ridurre i costi. Le immagini satellitari consentono agli agricoltori di controllare da remoto numerose attività agricole, mentre la tecnologia legata alla Global Navigation Satellite Systems permette una facile individuazione e movimentazione dei mezzi verso i punti di interesse. Allo stesso tempo le comunicazioni via satellite sono importanti per la Smart Agriculture con tutti i contesti che prevedono forme di automazione e di robotica applicate ad esempio alla comunicazione macchina-macchina in aree in cui le reti terrestri convenzionali non sono adeguate o accessibili. L’innovazione e la ricerca scientifica può giovare molto al mondo delle piccole imprese agricole del meridione italiano, spingendo verso una nuova era di innovazione, occupazione e produzione delle nostre potenzialità agricole.