“L’intervento in emergenza è un’abitudine consolidata della politica che non guarda al territorio. Il presidente della Provincia, Antonio Di Maria, ricorda che già dal 1 giugno l’ente è intervenuto a predisporre le risorse necessarie affinché la Samte possa rimuovere il percolato. Lo fa con i toni con cui si annuncia una riforma epocale, mettendo sotto traccia che si è dovuto prima arrivare all’emergenza, e poi alla soluzione. Non è questo quello che fa una politica attenta e con una spiccata sensibilità per le questioni ambientali, come Di Maria rivendica. La gestione della Samte, come lui ricorda, presenta criticità che si trascinano da anni, ma Di Maria nulla ha fatto per invertire la rotta. Infatti, quando per l’ennesima volta la Provincia fu chiamata a decidere il nuovo amministratore della società, ci fu una scelta politica nonostante avessi caldamente auspicato una scelta estranea alle logiche di appartenenza. Ricordo infatti che a presentare il proprio curriculum per la selezione, fu Raphael Rossi, un professionista noto in tutta Italia per la sua esperienza nella progettazione di sistemi avanzati e sperimentati in grandi città, Roma compresa, ma Di Maria preferì assecondare le logiche politiche di altrui interesse.
Derubricare l’interesse di un deputato della Repubblica per le questioni ambientali a una ‘passeggiata ecologica’, mostra una scarsa accortezza istituzionale perché sebbene io non abbia alcuna competenza amministrativa in riferimento alla gestione del ciclo dei rifiuti, è mio dovere accogliere le istanze dei cittadini preoccupati, facendomene portavoce presso le istituzioni locali, in capo alle quali la competenza è prevista. Inoltre, stando a quanto scritto nella nota, consiglierei al presidente della Provincia di unirsi a questa ‘passeggiata’ perché emerge una grave lacuna che può negativamente ripercuotersi nelle scelte amministrative: a Tre Ponti non sono stoccate ecoballe.
Di Maria, invece, ha pienamente ragione quando sottolinea le mancanze della Regione Campania che è chiamata a gestire il ciclo dei rifiuti. Alle disattenzioni regionali siamo abituati e certo la legge che ha istituito l’Ato altro non ha fatto se non creare ulteriore confusione. Tuttavia, pur riconoscendo le cattive indicazioni regionali, ricordo che in Provincia di Benevento le logiche di contrapposizione politiche hanno fortemente rallentato la formazione dell’ente che avrebbe dovuto essere operativo già da tempo.
Infine, la mia onestà intellettuale non mi impedisce di riconoscere alla Provincia di Benevento di aver svolto e di stare svolgendo un ruolo importante in relazione alle vicenda legata al sito di compostaggio di Sassinoro. Proprio la collaborazione fattiva su questa vicenda, tra tutti i livelli istituzionali, compreso quello che rappresento, e la popolazione locale ha permesso di ottenere l’attuale sospensiva. In tal senso, è doveroso riconoscere anche l’importante ruolo del comune di Sassinoro e soprattutto del comitato civico locale che non ha mai indietreggiato in questi anni.
Nei prossimi giorni farò avere alla Provincia il calendario dei sopralluoghi a cominciare proprio dalla discarica di Tre Ponti, in modo da fornire al Presidente Di Maria la prova reale che lì non ci sono ecoballe.