Ottantatre anni fa l’omicidio, in Normandia, dei fratelli Carlo e Nello Rosselli. Era il 9 giugno del 1937 quando sicari di Mussolini dell’organizzazione di estrema destra francese Cagoule sequestrarono e poi uccisero i due antifascisti con il benestare del ministro degli Esteri Ciano e del suo capo di gabinetto Anfuso. Per il Fascismo fu la dimostrazione della propria capacità di penetrazione ed anche delle vaste coperture di cui godeva anche presso quelle nazioni democratiche che nel corso degli anni Trenta lo blandirono nel tentativo di guadagnarlo alla propria causa strappandolo all’alleanza con Hitler. Una data la cui memoria è bene tenerla viva nella diuturna lotta nei confronti di orgni bnegazione di libertà. L’esempio dei fratelli Rosselli il loro sacrificio ci consente di vivere in un Paese libero, come il sacrificio di altri che nella galere del regime o all’estero non abiurarono mai alla lotta contro il Fascismo. Dovere della memoria parametrato nei giorni in cui viviamo falcidiati dall’epidemia da coronavirus. L’impegno dei nuovi resistenti, come dice Enza Nunziato, giornalista e impegnata con le sue iniziative nel recupero della memoria storica.
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