A Cervinara, come sta succedendo a Rotondi ad esempio, bisogna rinunciare a riscuotere la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, in modo da sostenere la ripartenza per ristoranti e bar. Devo constatare che purtroppo ad oggi nessuno si è ancora indirizzato verso questa scelta importante, che sicuramente donerebbe una leggere boccata d’aria a questi cittadini, che sono il cuore pulsante della vita a Cervinara. La mia proposta credo e spero sia accolta dalla maggior parte dell’amministrazione comunale e auspico che il prima possibile si muova qualcosa, non bisogna sprecare tempo prezioso. Sarebbe opportuno preparare una determina comunale per accogliere, considerato che il decreto legge del governo è già in vigore, la presentazione delle domande relative all’utilizzo gratuito del suolo pubblico da parte degli esercizi.
Una crisi senza precedenti – continua Cambareri -, quella legata al Covid-19, ha distrutto già molti progetti interessanti di attività commerciali dotate di grande professionalità, e altre a seguire navigano in acque agitatissime, un aiuto è d’obbligo. Dare una mano al commercio cervinarese deve essere uno degli obiettivi cardine dell’amministrazione comunale, e aggiungo altro: esimere chi è titolare di un’esercizio commerciale dal pagamento della tassa sui rifiuti (Tari) per le mensilità di marzo, aprile e maggio 2020.
Infine – conclude Cambareri – perchè non essere disponibili a recepire ogni indicazione e/o suggerimento che dovesse pervenire da parte di qualsiasi commerciante sul territorio comunale? “