Ultimo appuntamento del laboratorio “Emozioni… Connessioni in corso”, dedicato alle classi seconde degli Istituti Scolastici “Mancini”, “Marone” e “Imbriani” di Avellino, che hanno aderito al progetto Be Help-is, promosso dalla cooperativa sociale La Goccia di Avellino e finanziato da Fondazione con il Sud nel Bando Donne 2017. Alcune delle azioni del progetto sono rivolte proprio a ragazze e ragazzi, al fine di prevenire la violenza di genere legata agli stereotipi culturali.
Martedì 19 maggio si terrà, naturalmente online, l’incontro conclusivo per gli studenti dei licei “Marone” e “Mancini”, con le operatrici che hanno portato avanti il percorso e che, nell’appuntamento finale, valuteranno gli apprendimenti dei ragazzi e le emozioni emerse durante le attività interattive, partite a novembre 2019 e proseguite fino all’inizio del lockdown. Attività che hanno dato modo a ragazze e ragazzi di conoscere meglio le proprie sensazioni ed emozioni, per poi esprimerle all’interno del gruppo, dando spazio a quella conoscenza reciproca che è alla base del rispetto dell’altro. Lo scopo del laboratorio, infatti, è stato proprio quello di favorire situazioni in cui chiunque possa sentirsi libero di esprimere emozioni, idee ed esperienze e di promuovere l’interazione tra gli studenti, accompagnati da figure professionali quali la psicoterapeuta, la sociologa, l’assistente sociale e i docenti. Perché è proprio l’educazione alle emozioni una delle forme di prevenzione della violenza di genere, affrontando argomenti legati all’affettività, all’identità di genere e agli stereotipi culturali che influenzano le relazioni con l’altro.
Il laboratorio sulle emozioni dedicato agli studenti di 12 classi seconde degli istituti scolastici di secondo grado avrebbe dovuto concludersi a marzo 2020, ma lo stop dovuto alla quarantena ha bloccato le attività nelle scuole e martedì 19 maggio si affronterà proprio questo argomento, ovvero la connessione tra emozioni e coronavirus durante il difficile periodo di quarantena, per far emergere le sensazioni provate dai ragazzi nelle ultime settimane, tra la paura del contagio e la lunga permanenza in casa con la famiglia. In particolare, si cercherà di capire in che modo hanno vissuto l’incentivarsi del contatto tramite social con i loro coetanei e il venir meno di quello fisico a causa dell’isolamento.