L’emergenza coronavirus interroga molti settori sociali della nostra attualità. Una rivisitazione del ruolo delle università appare come un punto di forza, nell’immediato futuro, per contribuire alla crescita aziendale e all’innovazione tecnologica, scientifica e medica per il settore privato e pubblico.Le Università, con i loro strumenti di analisi e ricerca, possono fornire alle istituzioni dei preziosi contributi non soltanto nel campo della ricerca medica, ma anche sulle politiche di sviluppo e rilancio di un Paese. Possono fornire risposte alle esigenze del mercato in termini di innovazione, valorizzando le ricerche dei propri laureandi, e costruire percorsi formativi ad hoc per consegnare al sistema le giuste competenze di cui necessita. Basti pensare all’utilizzo della tecnologia a favore della comunità imprenditoriale e finanziaria, attraverso la creazione di incubatori università-imprese per sostenere le PMI e impartire loro competenze utili. La collaborazione tra il mondo delle università e quello delle imprese è di importanza strategica per l’innovazione e lo sviluppo del Paese. Lo scambio di conoscenze tra atenei e aziende e l’attuazione di progetti comuni sono fondamentali per la crescita delle università, la competitività delle aziende, l’occupazione degli studenti e la crescita economica e sociale dei territori.Le aziende conoscono il valore di assumere risorse giovani e qualificate, in possesso di specifiche skill in linea con l’evoluzione del business aziendale, con grande potenziale e solide basi accademiche, in grado di favorire innovazione e cambiamenti. Allo stesso tempo, un contatto e un dialogo costanti contribuiscono a definire piani formativi specifici per i vari percorsi degli studenti. Quello degli atenei può essere considerato un processo in cui lo sviluppo di una tecnologia o di un prototipo innovativo rappresenta il coronamento di anni di ricerca accademica portata avanti all’interno dei dipartimenti e dei centri di ricerca universitari. Solo verso il termine del percorso ci si concentra sul trovare uno sbocco concreto sul mercato, un’applicazione pratica che possa valorizzare gli sforzi della ricerca tramite la commercializzazione della proprietà intellettuale o eventualmente avviare una nuova azienda con la modalità dello spin-off universitario. Secondo Sergio Passariello, Ceo della MACTT – Mediterranean Academy of Culture, Technology and Trade di Malta: “Il ruolo delle università sta nella loro capacità di svolgere un ruolo di riequilibrio e programmazione delle opportunità tra i diversi gruppi sociali, lavorando al fianco dei governi e le imprese per aiutare ad affrontare la crisi attraverso politiche finalizzate alla crescita delle competenze personali e professionali. Ad esempio, sfruttando il tempo attualmente a disposizione per imparare una nuova lingua attraverso corsi di formazione online e arricchire così il proprio curriculum di una conoscenza sempre più richiesta dalle imprese“.
Inoltre, Martyn Davies, amministratore delegato di Deloitte per i mercati emergenti e l’Africa, e preside della Deloitte Alchemy School of Management in Sudafrica richiama all’esigenza di un contributo maggiore da parte delle università alla ricerca e allo sviluppo che alimentano direttamente l’attività del settore privato. Nella società della conoscenza, l’università ha il primo, fondamentale compito di sviluppare la conoscenza attraverso la ricerca e di formare giovani a elevata qualificazione in grado di dare il proprio contributo di innovazione alla crescita e alla tenuta competitiva del sistema economico e di tutto il sistema Paese. Le imprese hanno bisogno di un sistema universitario di qualità sotto il profilo delle proprie missioni primarie, didattica e ricerca, ma al contempo capace di aprirsi a un mondo che cambia, fatto di nuove espressioni e di nuovi bisogni culturali.