“Tutti gli avvocati del foro di Benevento ed Ariano Irpino, ieri, hanno ricevuto un messaggio dell’ex presidente del Coa che, oltre a ringraziare i componenti il suo raggruppamento, ripercorrendo un po’ la storia degli ultimi decenni del parlamento Forense, procede alla ricostruzione degli eventi che hanno interessato il nostro consiglio, con l’avvicendamento dei nuovi consiglieri.
Da candidata, non eletta, nella ultima competizione elettorale e firmataria del ricorso al Consiglio Nazionale Forense ritengo che la ricostruzione fornita dal collega Mazzeo richieda un’opportuna precisazione, in nome della verità.
Le vicende che hanno portato alla diaspora del raggruppamento Iniziativa Forense e la maggiore o minore condivisione di quella spaccatura, non gli consentono, infatti, di screditare un percorso che mi ha vista coinvolta in una battaglia di valori e di ideali che sono quelli che devono ispirare l’operato di ogni Avvocato: quella per la difesa ed il rispetto delle regole.
Il risultato elettorale, infatti, come ben noto a tutti gli Avvocati del Foro, è la conseguenza di un comportamento che ha inteso disattendere in modo ostinato principi consacrati in norme della legge.
Mi riferisco a quanto affermato , da ultimo, con la decisione del CNF del 13 febbraio 2020 che, nel dichiarare la sua ineleggibilità e di altri consiglieri con la conseguente decadenza, afferma “ l’esigenza di assicurare la più ampia partecipazione degli iscritti all’esercizio delle funzioni di governo degli ordini, favorendone l’avvicendamento nell’accesso agli organi di vertice, in modo tale da garantire la par condicio tra i candidati, suscettibile di essere alterata da rendite di posizione” e la necessità di ”evitare fenomeni di sclerotizzazione nelle relative compagini, potenzialmente nocivi per un corretto svolgimento delle funzioni di rappresentanza degli interessi degli iscritti e di vigilanza sul rispetto da parte degli stessi delle norme che disciplinano l’esercizio della professione, nonché sull’osservanza delle regole deontologiche”.
Dunque, alla luce di ciò, chi ha alterato la competizione elettorale? Coloro che hanno preteso il rispetto delle regole e dei principi, o quelli che, nonostante tutto, hanno ritenuto di andare oltre la legge e i precedenti giurisprudenziali?
Chi non ha tenuto conto che in tal modo poteva essere distorta la volontà degli elettori?
Non accetto che si mistifichi la verità.
Altrimenti, l’errore si ripete ancora una volta e si dimostra di non aver compreso l’esito di questo percorso che si è concluso favorevolmente per noi del gruppo Rinnovamento.”