Con la riapertura parziale delle attività, a partire dal 4 maggio, tornano a rombare le ruspe dei cantieri edili, sia quelli pubblici che privati. Una notizia senza dubbio positiva perché significa il ritorno alle attività e al lavoro di un comparto importantissimo come quello delle costruzioni che spinge un indotto nevralgico per l’economia nazionale e consente di rimettere in funzione un settore che annovera un numero cospicuo di lavoratori e imprese. A Benevento la riapertura dei cantieri coincide, guarda caso, con la ripresa dell’abbattimento del palazzo ex Inps, che le ruspe di Mastella cominciarono a demolire il 19 marzo, nei primissimi giorni del lockdown, per fare però marcia indietro il giorno 20 sotto la protesta degli abitanti del posto e forse di qualche pressione mediatica non allineata. Tuttavia, quello dell’abbattimento del palazzo bianco di via Calandra è un obiettivo preciso dell’Amministazione perché rientra nel più generale quadro di riorganizzazione di quell’area, in virtù del Bando periferie, argomento fondamentale del quinquennio mastelliano a Palazzo Mosti. Sessanta alloggi dagli 80 ai 110 metri quadrati e spazi commerciali come quelli che dovranno sorgere nello spazio del terminal bus sotto l’egida di Lumode. E’già tutto pronto, non si perde tempo, e lunedi ripartiranno le operazioni di abbattimento. Ci sarebbe da chiedersi se alla luce dell’uragano che ha sconvolto il mondo le stesse ragioni economiche e finanziarie che hanno permeato una strategia come quella del bando periferie sia attuabile anche in questo momento, se i vantaggi economici rispecchino l’attuale andamento di una economia disastrata dal passaggio del covid e se soprattutto il mercato immobiliare sia nelle condizioni di assicurare domanda ed offerta nelle stesse condizioni ex tunc. Tutte riflessioni che in questi giorni di calma piatta di certo saranno state elaborate da Palazzo Mosti.