Botta e risposta tra la senatrice pentastellata Ricciardi e la clinica Gepos di Telese Terme. La parlamentare grillina aveva presentato una interrogazione a risposta scritta al Ministro della Salute Speranza, con l’intento di fare chiarezza sulle cause che hanno generato il focolaio a Villa Margherita e sulle contraddizioni e la carenza di informazioni emerse riguardo la vicenda che ha coinvolto la Gepos. La Ricciardi aveva ricostruito, nella interrogazione al ministro, la genesi, secondo la sua versione, del contagio dell’epidemia da covid 19 nel Sannio accostando le vicende di Villa Margherita a quelle che hanno visto protagonista la Gepos e relative al trasferimento, a partire dal 6 aprile, di alcuni pazienti affetti da Covid-19, dall’azienda ospedaliera “San Pio” e le conseguenti polemiche con il sindaco di Telese Terme Carofano. La senatrice Ricciardi aveva chiesto chiarimenti in merito all’offerta sanitaria della provincia di Benevento, “che può contare su 12 posti letto di terapia intensiva, ovvero uno ogni 23.300 abitanti, e se questa sia soddisfacente”, sostenendo la richiesta di una ispezione ministeriale “al fine di accertare il pieno rispetto di tutte le procedure previste a garanzia della qualità e della sicurezza degli utenti della clinica di Villa Margherita e di ordinare un’ispezione ministeriale al fine di fare chiarezza su quanto accaduto presso la clinica Gepos, onde prevenire eventuali focolai di contagio”. Immediata la replica della Gepos stessa che rassicura circa la trasparenza del proprio operato. “La senatrice paventa eventuali focolai di contagio riferiti alla nostra casa di Cura. Anche il solo accostare i fatti che hanno riguardato Villa Margherita alla Clinica di Telese Terme – due strutture in nessun modo legate tra loro da qualunque punto di vista – si qualifica per quel che é: una insinuazione che crea solo allarme senza fondamento. La Casa di Cura Gepos ha effettuato in via preventiva test rapidi seriologici. Si è auto testata, in via autonoma, senza che fosse stato richiesto da autorità sanitaria alcuna. Non abbiamo casi positivi tra i dipendenti testati. Non abbiamo alcun focolaio. Come, autonomamente, ci siamo dotati dei migliori dispositivi di protezione (DPI), autonomamente abbiamo provveduto a testare il personale.Sì rigettano pertanto speculazioni infondate. Si coglie l’occasione, per annunciare, invece, un dato positivo, ottenuto grazie alla abnegazione del personale medico e paramedico: la dimissione del primo paziente affetto da Covid 19, portato a completa guarigione”.