“In questa situazione di emergenza, i Comuni, – il cui sistema delle entrate è principalmente basato sulle entrate tributarie, vale a dire i tributi imposti dal Comune, e solo (circa il 30%) sulle entrate trasferite dallo Stato, – si sono orientati prevalentemente nella sospensione dei tributi da imporre ai cittadini, pur affrontando tutte le spese ordinarie (servizi indispensabili quali trasporto pubblico, servizi demografici, polizia locale, raccolta e smaltimento dei rifiuti…) e straordinarie legate all’emergenza (sanificazione delle strade, acquisto di mascherine…). Ciò significa che, in conseguenza del crollo totale delle entrate comunali, i Comuni si trovano in una grande difficoltà finanziaria.
La richiesta di annullare i tributi diventa insostenibile per i Comuni se, appunto, non vi è il trasferimento dello Stato a sostegno di quanto i Comuni non stanno incassando ed, eventualmente, con un annullamento dei tributi, non incasseranno più. È da tener presente che il Comune per la predisposizione del Bilancio ha la necessità di assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese e non è pensabile sostenere in maniera prolungata una così forte riduzione delle entrate.
La notizia dell’intervento straordinario dello Stato per 3 miliardi a favore dei Comuni non appare però sufficiente a ristorare i Comuni dalle mancate entrate per il forte calo delle entrate tributarie. È opportuno un ulteriore sforzo del Governo affinché ai Comuni vengano trasferite le risorse necessarie per dare un valido sostegno ai cittadini riducendo o azzerando i tributi, in questo momento di enorme difficoltà per tutti i nostri cittadini”. Lo dichiara la Sen. di Forza Italia, Sandra Lonardo.