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Covid-19, De Luca: “Pronto a chiudere la Campania in caso di riaperture affrettate al Nord”

Covid-19, De Luca: “Pronto a chiudere la Campania in caso di riaperture affrettate al Nord”

17 Aprile 2020 | by Alberto Tranfa
Covid-19, De Luca: “Pronto a chiudere la Campania in caso di riaperture affrettate al Nord”
Attualità
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Nuovo appuntamento streaming con il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

Non tutti hanno capito che nulla sarà come prima, finchè non avremo messo in produzione efficace. Per quanto riguarda la Regione noi abbiamo registrato un tasso di decessi tra i più i bassi d’Italia. Noi abbiamo salvato la Campania avendo assundo decisioni anche due settimane prima del Governo nazionale.  NOn era facile e scontato, ma noi l’abbiamo fatto. Con comportamenti rigorosi e scelti difficili e senso di responsabilità dei cittadini. In Italia c’è sempre qualcuno che prova a screditarci, ma abbiamo dimostrato di essere un modello di efficienza amministrativa, di capacità operativa e di concretezza.  Se continueremo cosi, la Campania sarà la prima ad uscire dal tunnel. Però dobbiamo stare attenti a molte cose: chi ha contratto la malattia ha visto la morte con gli occhi. Non è una cosa banale, fare i conti con la morte a volte anche atroce. Qualcosa straziante. Non stiamo di fronte a problemi banali e semplici, siamo di fronte a cose serie”

Campania blindata  “La Fase 2 è già cominciata, ma non è quella che si aspettano i nostri cittadini. Chi era scomparso dalla scena pubblica, ora è ritornato e ci ha  inondato di valutazioni, proposte, ricette mirabolanti. utti quelli che erano grandi  produttori di tweet nella vita politica nazionale sono tornati in  campo e hanno riaperto la fabbrica dei tweet. Quei pochi scienzati e persone competenti rischiano di essere travolti da una ripresa di chiacchierificio nazionale. Quello che abbiamo conosciuto  qualche settimana fa, un senso di responsabilità, una modifica nella
gerarchia dei valori di ognuno di noi, un senso di tragedia che  incombeva sull’Italia, tutte queste cose sembrano scomparse. Si è  aperta la fase 2 all’insegna della politica politicante, che sembra  essere ritornata in campo. Che tristezza”. Ho ascoltato posizioni di altri colleghi presidenti  di Regione, soprattutto del Nord ma anche del Sud
che premono per affrettare la ripresa di tutto. Io credo che dobbiamo  avere grande senso di responsabilità, partendo dai dati concreti. In  Lombardia, ancora ieri, abbiamo registrato circa mille nuovi contagi.  Nel Veneto, che sta messo meglio, abbiamo registrato quasi 400 nuovi  contagi. Nel Piemonte abbiamo registrato 800 nuovi contagi. Questa è  la realtà che abbiamo di fronte a noi. Ecco perch  se avessimo una corsa in avanti da
parte di regioni nelle quali abbiamo il contagio presente in maniera  così forte, la Campania chiuderà i suoi confini. Faremo un’ordinanza  con la quale vieteremo l’ingresso in Campania di cittadini provenienti da regioni con il contagio pienamente in corso . Possiamo fare anche la corsa a riaprire tutto, l’isolamento dei cittadini, la limitazione  alla mobilità, sono cose che pesano. Ma la cosa più drammatica sarebbe un’altra: riaprire le attività economiche in maniera indifferenziata e poi, dopo due settimane, il tempo di sviluppo del contagio, essere  costretti a richiudere tutto. In questo caso sì, noi non reggeremmo  più e crollerebbe l’Italia”.

La fase 2 in Campania. Ogni piano sarà accompagnato da un paio di sicurezza sanitaria. Noi dobbiamo gradualmente riprendere le attività economiche ma questa ripresa sarà su due piani: economico e sanitario. Ciò per evitare di dover richiudere dopo due settimane. Le Regioni possono emettere ordinanze più rigorose rispetto l’ambito nazionale, ma non quelle meno rigorose. Ieri abbiamo avuto già i primi incontri con le categorie produttive ed economiche che continueranno anche la prossima settimana. Stiamo lavorando per un protocollo sicurezza per dare a tutti quanti, in modo da poter riaprire in condizioni di sucrezza e per tutelare sia i lavoratori sia i nostri concittadini.

Screening di massa “Voglio chiarire che la Campania non ha cambiato idea su screening e test sierologici. Abbiamo sempre richiamato tutti a sottoporre test a validazioni scientifici. Test sierologici non li ha fatti nessuno. Oggi il governo ha proposto un piano nazionale che dovra’ riguardare 150mila cittadini italiani, test validati da Iss, dunque saranno attendibili. Quando si parlava di tamponi da fare a milioni di cittadini, ci siamo limitati a far notare che non c’erano e che quello non era il modo di contrastare il contagio ma che contava il rigore e il distanziamento sociale”. “Abbiamo lanciato un piano di screening piu’ generalizzato su tre azioni. La prima: moltiplicare test con tamponi nelle strutture pubbliche. La seconda sara’ dare priorita’ a tamponi da fare a familiari dei cittadini in isolamento domiciliare per verificare che non ci siano contagi. Poi dobbiamo rifare lo screening su tutte le case di cura per anziani. Poi vogliamo moltiplicare screening su personale sanitario. E infine estenderemo lo  screening a forze dell’ordine, fasce deboli della popolazione, disabili, malati, e a chi vorra’ riaprire attivita’ economiche. Fatto bando per laboratori, sapendo che non faremo mai 6 milioni di tamponi o indagini sierologiche. Gia’ oggi siamo arrivati a 43mila tamponi in Campania, quadruplicato in una settimana

Mascherine  “L’uso delle mascherine diventerà  obbligatorio in Campania dopo il 3-4 maggio. Non lo abbiamo fatto oggi perché volevamo prima far arrivare a tutte le famiglie gratuitamente  mascherine della Regione Campania. Da oggi è iniziata la  distribuzione alle farmacie – ha spiegato – poi le distribuiremo ai  medici di medicina generale. Abbiamo raggiunto un’intesa con Poste  Italiane che gratuitamente farà arrivare queste mascherine in  confezioni da 2 in ogni famiglia. Entro il 2 maggio completeremo la  distribuzione gratuita di mascherine e potremo rendere obbligatorio  l’uso al di fuori delle abitazioni. Entro il 3 maggio metteremo anche in  vendita in supermercati e tabaccherie le mascherine comprate come  Regione Campania, a metà del costo di produzione. Anche questo fa
parte della fase 2 alla quale ci stiamo preparando con rigore,  serietà, in maniera ordinata e organizzata e per accompagnare la  ripresa di attività economiche con lo sviluppo di un programma di  tutela sanitaria”.

Cibo da asporto. A Lauro , comune dell’avellinese, un negozio ha fatto la distribuzione domiciliare, la famiglia era positiva e per questo abbiamo messo in quarantena tutto il paese. Abbiamo territori dove la concentrazione abitativa è paurosa e quando abbiamo limitato il trasporto domiciliare lo abbiamo fatto per evitare episodi del genere. La Regione, poi, ha dato un contributo di 2000 euro. Quelle attività che sono rimaste aperte non avranno il contributo di 2000 euro, ma solo quelle che sono rimaste chiuse. Stiamo ragionando in queste ore sulla consegna a domicilio, ma la decisione la prenderemo sulla base dell’andamento dell’epidemia. Stiamo parlando non di più di una settimana lavorativa.

Librerie. “Non le penalizziamo, ma può essere un luogo di aggregazione incontrollata. La preoccupazione è sempre quella: evitare assembramenti. Ma anche per loro è previsto un rimborso di 2000 euro. Dobbiamo essere responsabili.

Zone Rosse. “Abbiamo avuto situazione difficili come Ariano Irpino. Voglio ricordare a chi fa speculazioni, che negli ospedali periferici  si fa più fatica.  A Pozzuoli abbiamo registrato forse  qualche leggerezza di troppo  nell’organizzazione dell’ospedale, per  cui abbiamo avuto qualche contagio di troppo. La situazione oggi è del
tutto sotto controllo. Abbiamo registrato dei micro cluster familiari in tempi stretti. Quando  trovi nuovi contagiati scaglionati nel tempo non è un problema, quando li trovi nel giro di 48 ore tutti concentrati in un condominio, in un  ceppo familiare, vuol dire che non è stato rispettato il  distanziamento sociale, cioè che quei gruppi familiari hanno avuto dei rilassamenti. Abbiamo isolato questi focolai. Quindi anche questi  focolai registrati nei giorni scorsi li abbiamo sostanzialmente superati”

L’appello. “Nell’ultima settimana un andamento del  contagio abbastanza tranquillizzante. Se manteniamo comportamenti  corretti e prudenti, con questo andamento noi a metà maggio, come  regione Campania, siamo fuori dall’emergenza coronavirus. A metà maggio potremo davvero dire di avere  sconfitto il coronavirus in Campania. Ma dobbiamo avere la forza di  mantenere comportamenti corretti, ma davvero oggi abbiamo tutte le
possibilità di vedere pienamente la luce in fondo al tunnel”.

 

 

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