l segretario generale della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi, chiede al direttore generale dell’Asl di Avellino di fare chiarezza sull’uso e la somministrazione dei test rapidi: «L’Asl – dice Fiordellisi – deve dirci quanti test ha a disposizione e come si sta muovendo per la somministrazione in tutto il comparto sanitario e anche nelle Rsa».
«Abbiamo necessità di sapere come affronteremo la fase 2, nella quale i test saranno una componente fondamentale, come Dpi, anche nelle imprese. Ma prima di tutto dobbiamo potenziare il servizio di Medicina del lavoro e prevenzione che è stato quasi del tutto azzerata: c’è un solo medico per tutta la provincia di Avellino».
«Quindi si deve rivedere immediatamente il Piano sanitario dell’Asl, per tutelare sia i medici del lavoro sia quelli di base. Infatti, conoscere la condizioni di questi medici, la loro reattività e messa in sicurezza, è fondamentale. Il loro ruolo, infatti, sarà centrale nella seconda fase dell’emergenza da Covid19, per il ruolo in tutti i luoghi di lavoro».
«Fino a questo momento la manager dell’Asl non s’è mostrata sensibile alle nostre richieste che poi sono le richieste dei cittadini. Inoltre, andrebbe potenziato pure il servizio del 118 che a livello territoriale che, ripeto, insieme a i medici di base e a quelli del lavoro dovranno gestire la fase 2. In questo particolare momento, alle Aree interne potrebbe essere assestato un colpo fatale creando una frattura che potrebbe risultare incolmabile».
«Sul punto chiediamo un confronto serrato e trasparente con il direttore generale dell’Asl, Maria Morgante, in mancanza del quale saremo costretti, ancora una volta, a rivolgerci al Prefetto di Avellino, Paola Spena, e a chiedere un intervento della Regione Campania che nella sanità deve dare tanto».