La solidarietà, quella che sgorga spontaneamente dal cuore, non ha bisogno di essere annunciata ed esibita con squilli di trombe.
Perché perdersi in lunghi testi autocelebrativi quando, se proprio si vuol dare una notizia, basterebbe comunicare che per un determinato aiuto umanitario ci si può rivolgere a questa o quell’ufficio o associazione di volontariato, comitato di quartiere, indicando indirizzi e recapiti telefonici.
In poche parole, fornire un’informazione utile e concreta e non ciò che serve solo per la promozione personale di chi approfitta dello stato di bisogno per farsi pubblicità.
So di circoli sportivi che si stanno adoperando silenziosamente, so di associazioni e condomini che fanno lo stesso e sono certo che la maggior parte dei cittadini abbia contribuito alla “spesa solidale” o “spesa sospesa” che dir si voglia, ma senza farsi un selfie all’atto della donazione.
La solidarietà sincera, dicevo, deve avere la vista acuta, orecchie attente ma essere muta e schiva, ancora meglio se opera in modo anonimo o quantomeno discreto.
Invece, alcuni hanno voluto approfittare del momento e dello stato di difficoltà dei cittadini per esibire la solidarietà, come ad esempio, il sindaco, la consorte ed in particolar modo qualche assessore in occasione della distribuzione di colombe e uova pasquali.
Al contrario, nulla si è saputo sul criterio adottato per la distribuzione dei buoni spesa e dei pasti (da garantire con gli stanziamenti di bilancio, quindi dei cittadini, destinati alla mensa scolastica).
Quante richieste sono pervenute, quale commissione o chi le ha esaminate ? con quale criterio?
Alle eventuali domande pervenute e non accolte è stata data una risposta? Quando si tratta di selezione pubblica, in questo caso con la utilizzazione di danaro pubblico risparmiato sui pasti scolastici necessariamente le decisioni devono essere assunte con atti amministrativi chiari e motivati, per consentire eventuali contestazioni o impugnative.
Possibile che nella nostra città (come da Determina Dirigenziale n..343 del 06 aprile 2020) siano arrivate richieste solo per 27 pasti a tal punto da dover invitare la Protezione Civile, la Misericordia e la Croce Rossa Italiana a verificare se tra i propri utenti ci sono nuclei familiari effettivamente bisognosi? Sono stati effettuati tutti i controlli?
Nessuna richiesta pervenuta alla data del 03 aprile 2020 è rimasta inevasa o è stata esclusa? Cosa è accaduto per la destinazione dei buoni spesa?
Nulla si è saputo, almeno dalla consultazione del sito del Comune, della distribuzione di altri aiuti, come quelli (segnalati) cioè uova di pasqua e colombe. Con quale criterio sono stati scelti i destinatari e come è avvenuta la distribuzione, per evitare scelte clientelari?
Ho l’impressione che alcuni stiano scambiando questa drammatica emergenza come per il palcoscenico dell’apparire per esibirsi come i detentori esclusivi della “manna dal cielo” (io sono il signorotto e Dio tuo)
Il mio grazie sentito va a tutta la parte della città che silenziosamente aiuta il prossimo, ad iniziare dal proprio condominio fino allo sconosciuto dall’altra parte della città dimostrando mano tesa, braccio lungo ed un cuore responsabilmente generoso.