Il sovraffollamento delle carceri italiane in questo delicatissimo passaggio dell’epidemia da corona virus. Si tratta di una questione atavica e che di volta in volta ha impegnato governi, va detto, con scarsi risultati. Il più generale quadro della riforma della giustizia, inevitabilmenmte, passa attraverso un criterio che tenda ad alleggerire la presenza sovrabbondante di detenuti, sia in attesa di giudizio che a pene brevi o da ultimare. La Camera Penale di Benevento si è fatta latrice del messaggio che l’Unione delle Camere Penali italiane ha rivolto al Governo affinchè consideri la improcrastinabilità di un provvedimento che eviti, in presenza del virus, il rischio di una escalation incontrollobile dei contagi che preluderebbe ad una deflagrazione della vita carceraria, con grandissimo nocumento per i carcerati e per il personale di polizia penitenzaria che vive, per molti aspetti, lo stesso dramma umano. Con l’avvocato Russo, presidente della Camera penale di Benevento abbiamo affrontato una parte del vasto problema in riferimento al braccialetto elettronico, misura determinante per permettere lo smistamento domiciliare ma che è del tutto inefficace per numero di esemplari in circolazione.