Il Direttore del Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, M° Giuseppe Ilario, invia una lettera a tutta la Comunità dell’Istituzione di Alta Formazione Musicale beneventana
Carissimi tutti, presidente, docenti, personale, studenti,
a grandi passi si avvicina questa Pasqua impensata e impensabile, che trascorreremo
chiusi nelle nostre case. La pandemia mondiale in atto si è abbattuta sul nostro Paese con violenza inusitata, e ci ha imposto dall’oggi al domani questo esperimento di massa di
distanziamento sociale cui nessuno di noi era preparato. Sono cambiate le nostrebabitudini, il nostro modo di pensare. Abbiamo dovuto mutare radicalmente, all’improvviso,
il nostro modo di lavorare, di insegnare, di studiare, ciascuno ristretto nel proprio guscio
domestico.
In queste condizioni auguro dunque una felice Pasqua, per quanto possibile
◦ a tutti coloro che hanno abbracciato il cambiamento con coraggio, e come tuffatori
provetti si sono lanciati nelle piattaforme online prima ancora che gli fosse chiesto
di farlo, dimostrando che il senso del dovere non si ferma davanti a niente;
◦ a tutti quelli che invece sono spaventati — comprensibilmente — dal nuovo
approccio, e devono trovare subito il coraggio di buttarsi, semplicemente perché
oggi non è possibile fare niente di diverso che imparare al più presto;
◦ a tutti i ragazzi, sia quelli che hanno continuato a studiare con passione, sia quelli
che pensano che quest’anno la scamperanno con meno fatica del solito, perché
tutti scopriranno quanto quest’esperienza sarà formativa in modi che hanno poco a
che fare con lo studio, e molto con la gestione delle emozioni e della personalità: in
una parola, con la vita;
◦ a tutti i genitori che devono supportare i loro figli in questo periodo difficile, e si
vedono privati insieme a loro anche della gioia di poter festeggiare la buona riuscita
di un esame, o di una laurea;
◦ a tutti noi, docenti, personale, studenti, che abbiamo il magone quando ripensiamo
ai nostri uffici, ai nostri corridoi, alle nostre aule, e improvvisamente ci sembrano
un’irraggiungibile Arcadia;
◦ a tutti i precari, che si chiedono come sarà, e sono i più accorati di tutti.
Non sappiamo quando e come ne usciremo, ma dobbiamo resistere per sconfiggere il
male, e lavorare al meglio per dimostrare che invece niente può sconfiggere noi. Tutto
quello che verrà dopo è sconosciuto, ma noi saremo diversi e più forti.
Auguri di cuore a voi e alle vostre famiglie.