Una Via Crucis in tempo di epidemia. Lontana anni luce dalla tradizionale Processione del Cristo Morto, da solo e col fardello della croce l’Arcivescovo di Benevento Accrocca ha percorso la città, nella spettralità delle sue strade deserte. Le tappe della peregrinatio del presule. A cominciare dal carcere di Capodimonte per proseguire dinanzi ai nosocomi cittadini, Fatebenefratelli e Rummo, i luoghi del dolore in un percorso fatto di partecipazione e solidarietà nei confronti dell’umanità, in diverso modo sofferente. Accrocca e la sua andatura lungo le vie cittadine, specchio vivente di una Chiesa militante nella sofferenza di un mondo ferito da una epidemia terribile.
Anche il Crocefisso ha un suo significato in questa congerie fatta di estrema sofferenza. Era quello che campeggiava sull’altare della Cattdedrale durante i bombardamenti del 43 e miracolosamente salvatosi dalla distruzione provocata dalle bombe alleate. Un Crocefisso spezzato in due dalla pioggia di bombe ma sopravvissuto all’ecatombe e quindi messaggio di forza e di conmpassione capace di vincere ogni iniquità.