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“Non chiamateci eroi” la testimonianza del Dott. Emilio Tazza

“Non chiamateci eroi” la testimonianza del Dott. Emilio Tazza

3 Aprile 2020 | by Maresa Calzone
“Non chiamateci eroi” la testimonianza del Dott. Emilio Tazza
Attualità
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” Non chiamateci eroi, siamo semplicemente medici che con il giuramento di Ippocrate abbiamo dato la nostra disponibilità secondo scienza e coscienza a curare le persone” parla così senza troppi giri di parole il Dott. Emilio Tazza, Segretario di Sezione Cimo Asl Benevento. Medici in trincea da nord a sud del paese, tutti con la stessa faccia segnata dalle mascherine, tutti in prima linea nell’emergenza Coronavirus, tra tante difficoltà perché mancano i sistemi di sicurezza, perché i turni sono massacranti, perché prima ancora di essere medici e infermieri, sono uomini e donne con le proprie famiglie, tenute a distanza per evitare potenziali contagi: “mi mancano gli abbracci con la mia famiglia,ma per venire fuori da questo momento terribile, siamo pronti ad ogni sacrificio”.Il Dott. ha parlato di tutte quelle difficoltà che si incontrano sul campo, nell’emergenza quotidiana,nel soccorso che continua anche per le emergenze ordinarie ma che sono comunque gravi,(come per l’ infarto o ictus)e che in questo momento mettono a repentaglio la salute di medici e infermieri, perchè dietro un paziente infartuato o con una colica renale può esserci comunque un familiare affetto da Covid-19 asintomatico, situazioni che ovviamente dalla centrale operativa al momento della chiamata non vengono sempre precisate.Insomma è impossibile capire “a monte” a che tipo di situazione si va in contro, la cosa grave è che per le chiamate di emergenza ordinarie,che quindi non riguardano il Coronavirus, non sono ritenute necessarie le misure di sicurezza come tute e mascherine,ma questo espone gli operatori sanitari ad un rischio continuo. C’è poi la questione delle distanze, che in questo momento sembrano le uniche armi in nostro possesso,ma su un’ambulanza come si possono garantire queste misure di sicurezza? Ma soprattutto durante le manovre di soccorso i medici e gli infermieri sono tenuti ad avere un contatto fisico con il paziente,e a quale rischio visto che spesso vanno in “avanscoperta” senza protezioni individuali? No, non li chiamiamo eroi, perché forse quelli hanno i super poteri, mentre queste persone che si prendono cura della nostra salute non hanno armi e mantelli,ma solo coraggio e una mascherina per combattere il drago.

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