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Benevento| Pasqua:ecco il calendario delle Celebrazioni nella Basilica Cattedrale e le misure da seguire

Benevento| Pasqua:ecco il calendario delle Celebrazioni nella Basilica Cattedrale e le misure da seguire

31 Marzo 2020 | by Anna Liguori
Benevento| Pasqua:ecco il calendario delle Celebrazioni nella Basilica Cattedrale e le misure da seguire
Attualità
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Di seguito l’elenco delle celebrazioni pasquali:

5 aprile 2020, ore 10

Domenica delle Palme e della Passione del Signore

Commemorazione dell’ingresso del Signore in Gerusalemme e Santa Messa

9 aprile 2020, ore 17

Giovedì Santo

Santa Messa nella Cena del Signore

10 aprile 2020

Venerdì Santo

ore 17: Celebrazione della Passione del Signore

11 aprile 2020, ore 20.30

Sabato Santo

Veglia pasquale nella notte santa

12 aprile 2020, ore 10

Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore

Santa Messa del giorno

Altri appuntamenti

 Venerdì Santo

Ore 12: Processione con il Crocifisso dall’Ospedale “Sacro Cuore” all’Azienda Ospedaliera “San Pio” di Benevento.

La Messa crismale è differita a data da destinarsi.

La Processione del Cristo morto è differita al 14 settembre 2020.

 

Decreto della Congregazione per il Culto Divinoe la Disciplina dei Sacramenti

(25 marzo 2020)

Considerato il rapido evolversi della pandemia da Covid-19 e tenendo conto delle osservazioni pervenute dalle Conferenze Episcopali, questa Congregazione offre un aggiornamento alle indicazioni generali e ai suggerimenti già dati ai Vescovi nel precedente decreto del 19 marzo 2020.Dal momento che la data della Pasqua non può essere trasferita, nei paesi colpiti dalla malattia, dove sono previste restrizioni circa gli assembramenti e i movimenti delle persone, i Vescovi e i Presbiteri celebrino i riti della Settimana Santa senza concorso di popolo e in luogo adatto, evitando la concelebrazione e omettendo lo scambio della pace.

I fedeli siano avvisati dell’ora d’inizio delle celebrazioni in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni. Potranno essere di aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata. In ogni caso rimane importante dedicare un congruo tempo alla preghiera, valorizzando soprattutto la Liturgia Horarum. Le Conferenze Episcopali e le singole diocesi non manchino di offrire sussidi per aiutare la preghiera familiare e personale.

1 – Domenica della Palme. La Commemorazione dell’Ingresso del Signore a Gerusalemme si celebri all’interno dell’edificio sacro; nelle chiese Cattedrali si adotti la seconda forma prevista dal Messale Romano, nelle chiese Parrocchiali e negli altri luoghi la terza.

2 – Messa crismale. Valutando il caso concreto nei diversi Paesi, le Conferenze Episcopali potranno dare indicazioni circa un eventuale trasferimento ad altra data.

3 – Giovedì Santo. La lavanda dei piedi, già facoltativa, si ometta. Al termine della Messa nella Cena del Signore si ometta anche la processione e il Santissimo Sacramento si custodisca nel tabernacolo. In questo giorno si concede eccezionalmente ai Presbiteri la facoltà di celebrare la Messa senza concorso di popolo, in luogo adatto.

4 – Venerdì Santo. Nella preghiera universale i Vescovi avranno cura di predisporre una speciale intenzione per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti, (cf. Missale Romanum). L’atto di adorazione alla Croce mediante il bacio sia limitato al solo celebrante.

5 – Veglia Pasquale. Si celebri esclusivamente nelle chiese Cattedrali e Parrocchiali. Per la liturgia battesimale, si mantenga solo il rinnovo delle promesse battesimali (cf. Missale Romanum).

Per i seminari, i collegi sacerdotali, i monasteri e le comunità religiose ci si attenga alle indicazioni del presente Decreto.

Le espressioni della pietà popolare e le processioni che arricchiscono i giorni della Settimana Santa e del Triduo Pasquale, a giudizio del Vescovo diocesano, potranno essere trasferite in altri giorni convenienti, ad esempio il 14 e 15 settembre.

Nota del Viminale sulle regole per chi vuole recarsi in chiesa (28 marzo 2020)

 Le misure per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid- 19 comportano la limitazione di diversi diritti costituzionali, compreso l’esercizio delle attività di culto, ma non prevedono la chiusura delle chiese, né vietano le celebrazioni religiose. Tuttavia, le cerimonie devono svolgersi con la presenza dei soli celebranti e degli accoliti necessari per il rito, senza la partecipazione dei fedeli, proprio per impedire raggruppamenti che potrebbero diventare potenziali occasioni di contagio.Tali chiarimenti vengono forniti alle autorità ecclesiastiche con una nota del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione. Per limitare gli spostamenti dalla propria abitazione, è necessario che l’accesso alla chiesa avvenga solo in occasione di spostamenti determinati da “comprovate esigenze lavorative”, o per “situazioni di necessità”, che la chiesa sia situata lungo il percorso e che, in caso di controllo da parte delle Forze di polizia, possa esibirsi la prescritta autocertificazione o rendere dichiarazione in ordine alla sussistenza di tali specifici motivi.

Per quanto riguarda i riti della Settimana Santa, si specifica, la presenza di persone deve intendersi limitata ai celebranti, al diacono, al lettore, all’organista, al cantore e agli operatori per la trasmissione. I partecipanti alle celebrazioni, se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia, potranno esibire l’autocertificazione in cui dichiarano nella causale “comprovate esigenze lavorative”. Sebbene il servizio liturgico non sia direttamente assimilabile a un rapporto di impiego, tale giustificazione è ritenuta valida e non saranno applicate sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni in materia di contenimento Covid-19. Le stesse considerazioni valgono per i matrimoni che non sono vietati in sè, ma potranno svolgersi alla sola presenza del celebrante, dei nubendi e dei testimoni, rispettando le prescrizioni sulle distanze tra i partecipanti.

 

 

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