La CGIL Benevento e la CGIL SPI Benevento esprimono vivo apprezzamento per l’intervento del Prefetto di Benevento, Francesco Antonio Cappetta, sull’intensificazione dei controlli nelle strutture sanitarie pubbliche e private e nelle case di riposo, in concomitanza con l’emergenza da Covid-19.
“In questo modo è stato dato seguito – dichiarano il Segretario Generale Provinciale di CGIL Benevento Luciano Valle, e il Segretario Generale SPI CGIL Benevento, Giuseppe Iodice – anche ad una nostra sollecitazione, fatta pervenire nei giorni scorsi al signor Prefetto, al coordinamento dei Piani di Zona e al direttore generale dell’Asl Benevento, a creare strumenti adeguati a monitorare le condizioni di vita degli anziani ospiti di case di riposo, di Residenze Sanitarie Assistite e di altri Centri di aggregazione.
CGIL Benevento e CGIL SPI Benevento, nella consapevolezza dei maggiori rischi sanitari e psicologici a cui sono esposti gli anziani in questo momento, hanno chiesto a tal fine che vengano fatti un censimento e delle verifiche presso le strutture che li ospitano e che si proceda all’istituzione di un Osservatorio provinciale.
“La nostra popolazione anziana – evidenziano Valle e Iodice – a seguito della devastante epidemia derivante dal Coronavirus, oltre ad essere le persone più esposte alla possibilità di contrarre l’infezione, sono anche una categoria che rappresenta una delle maggiori fragilità sul piano sociale ed assistenziale.
Esprimiamo forte preoccupazione per i tanti anziani costretti a vivere da soli, vista la giusta necessità di rispettare le disposizioni relative al distanziamento sociale e per quelli che vivono nelle case di riposo, nelle RSA, negli altri Centri di aggregazione. L’emergenza in atto e le disposizioni legislative conseguenti hanno proibito le visite dei familiari e si rischia che i residenti nelle RSA rimangano isolati senza la possibilità di alcun contatto.”
“E’ facile intuire – aggiungono Valle e Iodice – le conseguenze non solo psicologiche, ma anche l’estrema preoccupazione dei parenti per la lunga impossibilità di contattare personalmente i propri cari che spesso sono portatori di patologie pregresse al coronavirus. Ci pervengono segnalazioni rispetto alle gravi difficoltà che stiamo rappresentando, ritenendo che le Autorità competenti debbano porre in essere una verifica a tappeto e un relativo censimento, in particolare nelle strutture pubbliche e private dedicate all’accoglienza degli anziani. Il nostro timore è che, in assenza di un controllo sistematico, questi luoghi di accoglienza possano diventare veri e propri focolai, che oltre a danneggiare gi ospiti e il personale ivi impegnato, si ripercuotono su tutta la popolazione a partire dal comune di ubicazione.
“Chiediamo – proseguono Valle e Iodice – attenzione, controlli e iniziative di contrasto ad ogni eventuale forma di illegalità in questo settore che spesso non brilla né per efficienza né per trasparenza. I sindaci, unitamente ai Piani di Zona, potrebbero svolgere un grande ruolo, coinvolgendo i medici di base e potrebbero istituire insieme alla Protezione Civile un ufficio dedicato alle fragilità, in modo da raccogliere le prime istanze di necessità e per tenere vivo un contatto con gli anziani. Chiediamo, fin da ora, la costituzione di Osservatorio e/o di una Cabina di regia come punto di riferimento per tutti i soggetti impegnati.”