Benevento| Covid-19, un racconto-riflessione di Antonio Tortona studente dell’Istituto Lucarelli
Attualità
Riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Antonio Tortona studente dell’Istituto Lucarelli di Benevento:
“Tutto cominciò a Wuhan nel mese di ottobre quando il virus Sars-CoV-2 si diffuse tra la popolazione della città più popolata e trafficata della parte orientale della Cina. Inizialmente non ci fu una corretta presa di coscienza del problema, poiché i sintomi fecero credere che fosse una banale influenza stagionale. Nelle successive settimane però tale virus si diffuse rapidamente in tutto il territorio cinese costringendo le autorità locali a “blindare” ed isolare tutte le città. Nel corso dei mesi seguenti il virus ebbe rapida diffusione in tutto il planisfero, inducendo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a dichiarare il coronavirus come una vera e propria pandemia. Nel nostro paese i focolai di sviluppo del virus furono Codogno nel Lodigiano (Lombardia) e Vo Euganeo (Padova, Veneto) dai quali poi si è esteso il contagio all’intera penisola. Il paziente numero 1, cioè la persona dalla quale tale virus si è diffuso in Italia, si pensa che abbia avuto contatti in precedenza con qualche persona proveniente dalla Cina che gli ha trasmesso il virus. Nella mia città, fortunatamente, i casi di contagio sono in percentuale trascurabile rispetto al dato regionale e nazionale ed infatti Benevento è la seconda città con il minor numero di casi, dopo Oristano (Sardegna), in tutto il nostro paese. In questa piena emergenza sanitaria il nostro governo, rappresentato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, ha emanato un decreto legge, cioè un atto avente forza di legge, all’interno del quale ha esplicitato chiaramente le misure da adottare per ridurre e successivamente fermare i contagi in tutta la nostra penisola. In sostegno dei lavoratori ha avviato un progetto denominato “Cura Italia” per garantire il sostentamento delle persone in un periodo nel quale il reddito si è ridotto notevolmente. Ovviamente come si poteva prevedere, questa pandemia crea sconforto e disagio tra la popolazione poiché bisogna restare a casa per far sì che tutto finisca al più presto ed osservare rigorosamente le indicazioni fornite dal ministero della salute per arginare il più possibile il rischio di espansione del virus. Io penso che le decisioni adottate siano state frutto di una scelta ponderata del governo solo ed esclusivamente per il bene collettivo e per tale motivo bisogna rispettare queste leggi ed uscire solo in casi di necessità: ciò ci permetterà al più preso di ritornare alla normalità quotidiana. Personalmente sto vivendo questo periodo in modo sereno, proprio per evitare di essere sopraffatto dalla paura e dall’ansia: studio, seguo le mie passioni, mi svago stando sempre all’interno della mia abitazione poiché sono consapevole del rischio che corriamo ma soprattutto il mio è un gesto volto a finalizzare la persuasione di esso stesso. Questo periodo passerà e ci rialzeremo più forti di prima, il futuro è nelle nostre mani, mani che devono essere responsabili, concrete e consapevoli ma soprattutto corrette, solo così si potrà porre fine a questa pandemia.”
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