Coronavirus e fenomeni sociali,balconi come palcoscenico e gli italiani uniti nella voglia di cantare.Una forma come un’altra che analizzata dal punto di vista sociologico non passa inosservata, e che appare probabilmente come una nuova forma di esorcizzazione del male,un rituale che troveremo magari nei manuali di antropologia tra qualche anno,per raccontare e spiegare questa pandemia che ha messo in luce tanti aspetti della società.Siamo esseri umani fatti di fragilità ma anche capaci di reagire alle cose in maniera sorprendente, ed è forse proprio grazie a quell’istinto di sopravvivenza non solo prettamente fisico, ma anche identitario, che ci armiamo con tutti i mezzi per non soccombere alle emergenze e al caos di questo momento storico incancellabile. La sociologia ci studia da sempre, e oggi ci analizza come esseri umani disarmati di fronte ad un nemico invisibile, ma trincerati dietro ad ogni forma di tecnologia, che per fortuna oggi più che mai ci viene in soccorso, diventando vera estensione di noi stessi,in grado così di poter raggiungere luoghi e persone anche a diverse longitudini. Per comprendere questi meccanismi comportamentali, ne abbiamo parlato con Lello Savonardo, Professore di comunicazione dell’Università Federico II di Napoli, che ha parlato anche delle iniziative didattiche con Federica.EU e il corso sui “Linguaggi della creatività”.
