Tutti, io e voi, – scrive l’arcivescovo di Benevento, Felice Accrocca – siamo fragili: chiamati al ministero “per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d’animo”, portando il “tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi” (2Cor 4, 1.7). È stato Dio stesso a volere così, “perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio” (1Cor 1,29). Siamo tuttavia strumenti necessari della grazia divina.
Come “il sole e la luna illuminano i nostri corpi, così Cristo e la Chiesa illuminano le nostre anime”; è vero, però, che “non tutti quelli che vedono sono illuminati da Cristo allo stesso modo, ma ciascuno lo è secondo la misura con cui è capace di ricevere la forza della luce” (Origene, Omette sulla Genesi 1,7). Apriamoci allora alla grazia di Dio, che sa operare cose meravigliose: come vi dicevo in altra occasione, – conclude Accrocca – ho piena fiducia nei vostri confronti, vi stimo e vi voglio bene, consapevole che nulla potrei senza di voi, cui sono legato da una comunione sacramentale. Dio ci sostenga e ci aiuti a fare della nostra vita un dono per gli altri. “