(alca) – Gianluca Festa riunisce i colleghi sindaci irpini in videoconferenza via Skype per mettere mano ad un pacchetto di azioni e richieste omogenee per affrontare al meglio l’emergenza coronavirus sul territorio. Un confronto che – secondo quanto riferisce poi alla stampa collegata con lo stesso sistema – gli era stato esplicitamente richiesto da più parti. “Tanti i temi venuti fuori in questi giorni e le relative criticità per le file ai supermercati o alle poste per ritirare la pensione, gli assembramenti che comunque si creano in città e nei comuni, le preoccupazioni per i possibili contagi nelle fabbriche che hanno centinaia di operai e la possibilità di chiuderle”. Mentre prende piede la proposta di laboratori mobili per i casi sospetti da verificare con tamponi mirati. “Sui controlli nelle strade – dice – le difficoltà comuni riguardano lo scarso numero di forze dell’ordine e vigili urbani a disposizione, mentre sui test rapidi bisogna comprendere se anche i Comuni possono commissionarli e chi li deve analizzare”.
Affrontata, poi, la questione dei dispositivi individuali di sicurezza con le prime perplessità sorte sul tipo di mascherina più efficace e la velocizzazione delle comunicazione dell’Asl su chi mettere in quarantena. Misura, quest’ultima, nella quale il sindaco del comune capoluogo vorrebbe che tutti i primi cittadini siano coinvolti, “conoscendo molto spesso direttamente i propri concittadini per ripercorrere la sequenza dei contatti, rispetto agli addetti dell’azienda sanitaria locale. Questo sempre in una logica di collaborazione e senza voler scavalcare nessuno”.
Avendo raccolto diverse istanze per avviare un confronto permanente, inoltre, Festa spiega di volersi fare carico anche dell’istituzione di un tavolo che si possa interfacciare con il governatore De Luca sulle scelte strategiche. “Del resto ogni realtà – sottolinea – ha esigenze diverse. Rispetto al fenomeno covid-19 in Campania, inoltre, i numeri dell’Irpinia la pongono come la provincia che registra più casi rispetto al numero di abitanti. Dunque, la straordinarietà dell’emergenza richiede misure anch’esse straordinarie. Come la riapertura di ex ospedali o parti di essi, vedi Maffucci a Contrada Pennini o Civile a viale Platani, ma anche l’utilizzo del San Giacomo di Monteforte, visto che ci sono due esigenze da affrontare: i pazienti da mettere in isolamento e attrezzare altri posti di terapia intensiva. Senza dimenticare che bisogna prestare le cure necessarie anche ai pazienti no covid.19. Al Moscati, attrezzati anche i 52 posti letto in terapia intensiva alla Palazzina Alpi non ce ne sono altri. Gli operatori sanitari sono molto preoccupati e si manifesta una certa ritrosia ad andare ad Ariano”. Insomma, per Festa servono con urgenza personale e strutture. “Il Maffucci – riprende – potrebbe avere 30 stanze pronte in tre settimane. Ci vuole solo la volontà politica. Intanto, l’escalation di casi è inquietante. Forse a De Luca arrivano notizie distorte, ma qui tra 20 giorni andiamo in crisi anche per la situazione del 118 e i contagi tra il personale sanitario. Non mi interessa fare polemiche con i vertici della Sanità in Irpinia ma dare risposte alla gente. Attrezziamoci per tempo. Il Moscati è in sofferenza, noi chiediamo solo di mettere in campo ciò che serve. Su queste problematiche e queste proposte, però, non c’è stata ancora risposta dal governatore che forse crede di risolvere con la Palazzina Alpi. Non è così”.
Da qui un documento condiviso che prende atto degli interventi dei sindaci in videoconferenza, dei casi di coronavirus in aumento e della preoccupazione degli addetti ai lavori.