Il Consiglio dei ministri vara il decreto “Cura Italia” per fronteggiare l’emergenza provocata dal Covid-19. Le risorse messe in campo si attestano intorno ai 25 miliardi e il provvedimento, oltre che il sistema sanitario, tocca le imprese, i lavoratori e le famiglie, attraverso la sospensione delle scadenze fiscali, la cassa integrazione per i lavoratori dipendenti, un bonus per gli autonomi e i congedi speciali retribuiti per i genitori. “. Il governo e’ vicino alle imprese, alle famiglie a tutti quelli che fanno enormi sacrifici per il bene comune – ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al termine del Cdm – Nessuno deve sentirsi abbandonato ed oggi questo decreto lo dimostra”. Secondo il premier, con il via libera al decreto economico si puo’ parlare “di modello italiano non solo per il contrasto al contagio ma anche per la politica economica” per far fronte all’emergenza. “Abbiamo messo 25 miliardi di denaro fresco e attiviamo flussi per 350 miliardi – ha precisato -. Questa e’ una manovra economica poderosa”
Nel decreto ci sono 10 miliardi per gli ammortizzatori sociali. Tutte le aziende potranno usufruire di nove settimane di cassa integrazione in deroga per i lavoratori dipendenti che resteranno a casa. Per gli autonomi, inclusi i lavoratori del turismo e dello spettacolo, arriva un contributo una tantum di 600 euro. Per tutti coloro che sono in difficolta’ economica poi, inclusi gli autonomi, vengono sospesi i mutui fino a 18 mesi. Previsto anche un fondo da 200 milioni per aiutare chi nel 2019 aveva guadagnato meno di 10 mila euro e ora a causa del CORONAVIRUS si e’ dovuto fermare. Sono bloccate anche le procedure di licenziamento a partire dal 23 febbraio. Per le famiglie con i figli a casa arrivano i congedi speciali retribuiti al 50 per cento fino a 15 giorni o in alternativa un bonus baby sitter da 600 euro. La cifra sale a mille euro per i medici e i tecnici sanitari. Sono rinviate le scadenze del fisco, a partire dal versamento dell’Iva. Resta ferma anche l’attivita’ di riscossione, gia’ congelata nei giorni scorsi. Tre miliardi andranno alla sanita’ e alla protezione civile. Ci sono fondi per gli straordinari di medici e infermieri ed e’ prevista la possibilita’ per i prefetti di requisire ospedali e altre strutture per le persone in quarantena. Il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, potra’ infine fronteggiare la carenza di mascherine e di altri macchinari di terapia intensiva anche avviando nuove linee di produzione.