Il Coronavirus ci sta mettendo a dura prova dal punto di vista fisico ma anche psicologico. La paura del contagio, l’isolamento obbligatorio nelle case, le distanze da mantenere da un individuo all’altro, ci pongono in uno stato mentale che ci proietta in una dimensione sospesa, che probabilmente abbiamo visto solo nei film di fantascienza. In questo momento stiamo assistendo ad un fenomeno di paura collettiva, che oltre a metterci ai ripari, ci spinge anche ad evasioni mentali dove il pensiero va alla ricerca di spiegazioni e fatti affascinanti per spiegarci gli eventi.E’ il caso delle profezie.In questi ultimi giorni in Italia sta circolando sui social la notizia della profezia sul coronavirus, contenuta tra le pagine di un libro.Si tratta del libro della scrittrice e sensitiva Sylvia Browne,che avrebbe predetto, per il 2020, il diffondersi di “un’epidemia di una grave malattia simile alla polmonite refrattaria a ogni tipo di cura” queste le frasi riportate nel libro dal titolo: End of Days. L’epidemia, secondo la scrittrice, dopo aver “provocato un inverno di panico assoluto”, scomparirebbe per poi ripresentarsi dopo 10 anni rendendo “difficile scoprire la sua causa e la sua cura”. Sono molte le persone che hanno dato credito a questa versione apocalittica della scrittrice, che in qualche modo avrebbe predetto l’evento sanitario disastroso.Una versione che ovviamente non ha nessuna valenza scientifica, ma che inevitabilmente cattura l’attenzione e la suscettibilità delle persone.Ma la scienza è altra cosa.