Pronto soccorso chiuso per sanificazione all’ospedale di Ariano Irpino Sant’Ottone Frangipane. Il provvedimento è stato preso la scorsa notte dopo che una donna, accompagnata dal marito, e con sintomi sospetti, è entrata nella struttura bypassando il filtro del pre-triage opportunamente allestito all’esterno del nosocomio. Per questo motivo un’infermiera, un anestesista e un autista, sono ora in isolamento fiduciario. Un problema analogo, poi, si è verificato all’alba con un uomo, un 50enne, giunto con problemi ancora più seri. Entrambi i pazienti sono ora al Moscati di Avellino. Sono stati sottoposti a tampone, i cui responsi dovrebbero arrivare nel pomeriggio.
Intanto, nella serata di ieri sono arrivati gli esiti dei due test svolti sulla dipendente del Moscati e la figlia, arrivate la scorsa mattina nella struttura con difficoltà respiratorie. I risultati degli esami sono negativi. La donna è una dei 25 membri del personale dell’ospedale venuto a contatto con l’insegnante di Striano transitata nella struttura sanitaria e risultata positiva alcuni giorni dopo.
Oltre alle difficoltà per il numero insufficiente di medici e infermieri, da oggi si registra anche lo stop agli interventi chirurgici in elezione, in seguito alla carenza delle apposite mascherine. Queste operazioni, dunque, sono sospese fino a nuove disposizioni, in attesa dell’approvvigionamento. Così recita la nota del direttore medico del presidio ospedaliero Vincenzo Castaldo indirizzata ai direttori di tutte le unità operative del Moscati e del Landolfi.
Intanto, stamane nuovo summit in prefettura ad Avellino sull’emergenza coronavirus e prima applicazione delle misure del decreto del premier Conte sugli incontri istituzionali non rinviabili. I sindaci irpini, o i loro delegati, infatti, sono stati scaglionati in tre gruppi diversi per evitare assembramenti. A loro le raccomandazioni sul far rispettare limitazioni e divieti contenuti nel dispositivo di Governo. Il Moscati, però, nonostante sia ormai perfettamente attrezzato, non è stato autorizzato ad effettuare gli esami dei tamponi. Alla città ospedaliera, inoltre, serve sicuramente più personale, a breve dovrebbero arrivare i nuovi anestesisti. Mentre la struttura, dove finora sono stati effettuati solo ricoveri in isolamento per il sospetto di covid-19, regge, anche perché i 12 posti di terapia intensiva sono, fortunatamente, ancora tutti liberi.