Riunione alla Rocca per quanto riguarda la ormai annosa questione Samte. Agostinelli e Boccalone hanno incontrato i sindacati che chiedono da lungo tempi il pagamento delle spettanze arretrate. Boccalone è tornato a spiegare la situazione deficitaria della partecipata in liquidazione, le criticità croniche, i pagamenti non corrisposti dei comun: al 2019 solo in tre hanno risposto presente. Un pressing sui comuni che sta dando qualche risultato in termini di liquidità, sostiene Agostinelli, che assicura ai dipendenti un primo pagamento insieme al saldo di alcune forniture strategiche ritenute improcrastinabili. “Oggi onoriamo parte del pregresso, entronin mese potremo corrispondere parte di pregresso e di ordinario. Questo pottemmo garantirlo entro un mese”, dice il presidente dell’organismo unico di liquidazione Agostinelli. Questione stir. Per Boccalone occorrono 5 mln di euro per rimettere in sesto l’impianto che è basilare ad ogni ipotesi di ripartenza del ciclo dei rifiuti. La riunione è poi degenerata nel momento in cui un lavoratore ha manifestato la sua rabbia per i mancati pagamenti e il direttore generale Boccalone ha inteso abbandonare i lavori. Un prevedibile epilogo, forse improduttivo, ma che conferma lo stato di tensione che aleggia sull’intera questione. A fatica si è tentato di riprendere il filo del discorso nel momento in cui si è placato il momento di nervosismo. I comuni che hanno saldato la fattura 2019: Baselice, Castelpagano, Frasso T, San Bartolomeo, Santa Croce, Sassinoro, San Lupo. In tutto l’introito ammonta a 173mila euro. Tra i comuni intransigenti risultano Apollosa, Arpaise, Bonea. Montesarchio ha assicurato che pagherà non appena avrà somma in bilancio mentre per Benevento la speranza di un pagamento dilazionato è possibile nonostante il periodo di crisi dovuto alle dimissioni, poi rientrate del sindaco.