Presso la sezione femminile della casa Circondariale di Avellino, dove l’associazione Città della Gioia ha svolto da ottobre 2019 ad oggi un Progetto sulla Genitorialità, promosso dal Garante Campano dei detenuti, si è tenuto un evento conviviale che ha visto protagoniste le donne detenute, i loro familiari, i figli e le volontarie che hanno realizzato il progetto. All’evento, erano presenti il direttore della Casa Circondariale di Avellino Paolo Pastena, la vice Direttrice Laura Abruzzese, e il Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello.
Per il Garante Ciambriello: “Carcere e affettività sembrano due parole inconciliabili, perché se c’è qualcosa che nega la confidenza, la libertà di espressione dei sentimenti, questo è proprio il carcere. La moderna criminologia ha dimostrato come curare la genitorialità attraverso incontri frequenti e intimi con le persone con le quali vi è un legame affettivo abbia un ruolo insostituibile nel difficile percorso di recupero del reo”. Infine, Ciambriello aggiunge una proposta che farà discutere in materia di affettività e sessualità in carcere: “Diversi paesi europei, hanno già da tempo introdotto, nei propri ordinamenti, apposite disposizioni normative volte a garantire l’esercizio — in ambito carcerario – del diritto personalissimo a coltivare relazioni familiari, affettive, sessuali e amicali con persone libere, destinando allo scopo spazi appositi e locali idonei”.