Un gazebo che torna a issarsi sotto le mura della Rocca. E’ quello degli irriducibili lavoratori Samte, quelli che hanno accettato le condizioni capestro dei contratti di solidarietà che l’azienda partecipata in liquidazione ha posto come condizione non negoziabile, l’alternativa è il licenziamento, a coloro che non hanno inteso mollare gli ormeggi. Sta di fatto che il compenso di 400 euro, a tanto ammonta lo stipendio, si fa per dire, gli sventurati dello stir non lo hanno ancora percepito e allora da ieri è ripresa la lotta che dalla sede Samte alla Pacevecchia si è spostata a Piazza Castello. Una situazione paradossale, quella di Samte, una scelta politica che secondo i manifestanti denota non strategie, anche inique, ma totale impreparazione, pressapochismo, mancanza di visuale. E se per Battiato la vita è misera negli abusi di potere, per questi uomini è davvero agra la vita con un compenso da miseria e nemmeno corrisposto con regolarità.