Ieri la visita di Mattarella a Benevento,una giornata indimenticabile che ha visto al centro soprattutto i giovani e la cultura, tra la speranza del futuro e il coraggio di restare.
Il giorno dopo l’arrivo del Presidente Mattarella in città, è il giorno del bilancio di una giornata speciale, vissuta in maniera unica dai tanti cittadini e dai tanti bambini delle scuole oltre che dalle istituzioni.Un evento che si è replicato dopo 18 anni,quando a visitare Benevento fu il Presidente Ciampi.Mattarella è giunto in città per sugellare un momento importante legato alla cultura: l’inaugurazione del nuovo anno accademico dell’Università del Sannio.La cultura quindi al centro delle tre ore trascorse nel Sannio,dove il cuore della città è stato il teatro di una pagina di storia del territorio.Mattarella ha visitato Santa Sofia e il Museo del Sannio dove è stato accolto dal governatore De Luca, da presidente della Provincia Di Maria,dal sindaco Mastella e l’arcivescovo Accrocca,oltre ad una nutrita rappresentanza di studenti. Emozionante poi la celebrazione per il nuovo anno accademico dell’Unisannio, che si è svolta nel suggestivo Auditorium Sant’Agostino. Le note dell’Inno d’Italia,eseguito dall’Accademia Santa Sofia, hanno aperto la cerimonia.L’Unisannio è “casa della cultura e officina del sapere” le parole del Rettore Gerardo Canfora, e proprio sul concetto di cultura il Presidente della Repubblica ha sottolineato che per superare le difficoltà delle aree interne bisogna puntare sui nuovi strumenti digitali, senza tralasciare la capacità di fare cultura in maniera approfondita, con una visione internazionale e lucida che l’ateneo sannita sta dimostrando di avere.Nel corso della solenne cerimonia si è parlato anche dei nuovi progetti di ricerca,del piano straordinario per l’inserimento di giovani ricercatori in 600 università e dello stanziamento di fondi per il rinnovo dei laboratori.Oltre le alte cariche politiche e d istituzionali, ieri è stata la giornata dei giovani:emozionante e di grande interesse è stata infatti la Lectio Magistralis di quattro Dottorandi che hanno esposto i loro progetti di studio,spaziando dalla medicina,al rischio geologico, alla sostenibilità ambientale fino alla solidarietà costituzionale,abilmente descritte da Sofia Principe,Antonio Panichella,Giuseppe Ruzza e Pierpaolo Scarano.Di spessore poi il discorso del rappresentante degli studenti Gabriele D’uva,che ha rimarcato le difficoltà dei giovani studenti, che nonostante abbiano avuto il coraggio di restare sfidando le difficoltà di una provincia dell’entroterra, saranno probabilmente costretti ad andare via, per costruire il futuro.C’è poi la speranza, quella di ancorarsi saldi alle radici di questo territorio continuando a credere nelle sue potenzialità.