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5G e rischi per la salute, Pedicini scrive all’Ue

5G e rischi per la salute, Pedicini scrive all’Ue

29 Gennaio 2020 | by Anna Liguori
5G e rischi per la salute, Pedicini scrive all’Ue
Attualità
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L’eurodeputato e portavoce M5S Piernicola Pedicini scrive alla Commissione europea, per chiedere chiarimenti riguardo alla regolamentazione europea sui limiti per i campi elettromagnetici, che non considera alcuni ulteriori effetti prodotti dalle onde elettromagnetiche, emersi negli ultimi anni. Tema collegato all’applicazione del 5G. 
“L’avanzata della tecnologia 5G – commenta Pedicini – è inarrestabile ma al momento non possiamo che constatare l’inadeguatezza scientifica dei pareri su cui si basano le decisioni della Commissione, in merito agli effetti dell’esposizione ai campi elettromagnetici. Per questo motivo ho scritto alla Commissione europea. Riguardo all’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici esistono dei limiti, stabiliti dal Consiglio europeo e basato sulle valutazioni della Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti. Nella definizione di questi limiti però sono stati considerati solo gli effetti termici dei campi elettromagnetici, e non quelli non termici che per intenderci sono ad esempio, le disfunzioni riproduttive nella donna e nell’uomo o i danni al Dna. Nel 2015 il Comitato scientifico per salute, ambiente e rischi emergenti della Commissione europea ha adottato un parere secondo cui non vi è “alcuna giustificazione scientifica” per una revisione dei limiti, nonostante già esistessero evidenze scientifiche sugli effetti definiti non termici. Ecco perché alla Commissione ho chiesto di chiarire come mai il Comitato scientifico per salute, ambiente e rischi emergenti, non abbia considerato tutte le evidenze scientifiche sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici e perché quel parere prodotto non viene adeguatamente aggiornato, includendo anche le ampie evidenze aggiuntive che la comunità scientifica ha prodotto dal 2015 al 2019. L’intero processo regolatorio Ue (da cui derivano anche le normative nazionali) si basa su due riferimenti, il parere del Comitato scientifico per salute, ambiente e rischi emergenti, e le linee guida della Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti, che però presentano delle omissioni dal punto di vista scientifico, la mia domanda è se queste omissioni sono intenzionali”, conclude l’eurodeputato.
Questo tema sarà anche al centro del convegno “La Tecnologia 5g in Ue e i rischi per la salute” in programma venerdì, alle ore 17:30, presso l’ Hotel dei Castelli, a Filiano (provincia di Potenza).  
 

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