Dal segretario generale della Cgil di Avellino, Franco Fiordellisi riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta in merito alla questione sanità in Irpinia.
Tra proclami, acclamazioni pubbliche, tagli di nastri, e l’uscita della sanità Campana dal commissariamento, primo o poi bisogna rapportarsi con la realtà, che tanti cittadini nella quotidianità vivono, leggere i dati reali e non le statistiche, perché davvero parliamo di quotidiana odissea. Di fatto i dati e i riscontri che abbiamo, come sindacalisti e come utenti, sulle liste d’attesa e sulle criticità, per cui veniamo invitati ad andare in questa o quella struttura privata e o convenzionata ci dicono ben altro. Sulla base di questi dati, incontrovertibili, ci si dovrebbe interrogare sugli ingressi, in aumento, verso il privato, pagato da noi tutti. Dovremmo riflettere di quanto in questi anni si sia incrementato, il privato sanitario, in termini di servizi, esami e posti letto rispetto al pubblico?
Tra le tante emergenze, purtroppo i tempi della politica ci portano a ragionare sull’immediato, senza prospettive di lungo periodo, ma condizionati dalle campagne elettorali. Come Cgil ci viene di chiedere, nell’immediato, chiarimenti in merito al laboratorio di genetica del Moscati, un laboratorio all’avanguardia che rischia di essere privato del suo ruolo fondamentale e di far venir meno, agli utenti, i servizi che fornisce. A pagarne le conseguenze, di un personale sempre più ridotto all’osso saranno ancora una volta le donne, con il materno infantile.
Il laboratorio fornisce servizio di prelievo del liquido amniotico e l’analisi sullo stesso. Ad oggi con i prossimi pensionamenti dei tecnici e assenza di turnover e inserimento di personale, il servizio rischia di non essere garantito e anche se con fatica si effettua il prelievo, l’analisi del liquido amniotico già oggi viene delegata all’esterno, al privato, spuntato negli ultimi mesi con strumenti e specifiche giuste per fare queste analisi, costosissime. Di fatto la struttura pubblica rischia di essere deprivata dei suoi servizi e in questo modo, non garantire l’assistenza.
Come, peraltro, bisogna urgentemente dare risposte al reparto di ginecologia e garantire la copertura del personale, anche non obiettore, cosa non di poco conto questa del personale obiettore, che crea tantissimi problemi sempre alle donne. Quindi quale è l’obiettivo distruggere le eccellenze del Moscati? Per completare la lista delle “doglianze”, comunque non esaustiva, facciamo nostra la criticità che vive il Landolfi di Solofra, ai limiti e ritardi della fusione, per incorporamento dell’ospedale di Solofra che per ora ne ha solo aggravato la condizione, scatenando la giusta reazione dei Sindaci del comprensorio a cui va tutta la nostra solidarietà.
A tutto questo il presidente De Luca e la sua massa granitica di collaboratori e consiglieri, dovrebbe venire più spesso ad Avellino per confrontarsi sulle questioni reali, lasciando le illusioni agli affabulatori. Allo stesso Presidente chiediamo di informare, in merito alle vicende che hanno visto coinvolto il gruppo imprenditoriale di Schiavone che gestisce anche Villa Ester e Santa Rita. Entrambe le cliniche risultano accreditate dal SSN, anche per i posti letto, quegli stessi posti letto che vengono sottratti al pubblico.
Il Presidente dovrebbe fare un bagno di umiltà rispetto agli operatori e rispetto alle sigle sindacali, che stanno richiedendo incontri specifici a livello regionale per avere dati e costruire azioni condivise, utili alla collettività campana ed irpina, evitando la strabordante presenza del privato in questo Servizio essenziale, che è utile a ridurre le disuguaglianze, si potrebbe iniziare dell’Irpinia terra saccheggiata e distrutta dalle clientele storiche, proprio nella sanità, per essere davvero un presidente progressista, altrimenti è tutta aria fritta ed è facile l’equivalente del tanto che differenza c’è.
Detto questo, l’auspicio resta quello di avere quanto prima con De Luca e Pizzuti un vero confronto sulla vertenza salute in Irpinia e in Campania.
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