L’arrivo in città del Ministro dell’Agricoltura, Signora Teresa Bellanova, prologo di prestigio di quello legato al Presidente della Repubblica Mattarella previsto per martedi prossimo. Nel complesso duecentesco di Sant’Agostino, casa madre dell’Unisannio, la titolare del dicastero delle Politiche Agricole è stata accolta, assai maldestramente, da una organizzazione claudicante che non ha saputo gestire l’autorevole ospite mettendo in grande imbarazzo buona parte della stampa, soverchiata da personaggi mediaticamente improvvisati che hanno finito per assaltare la rappresentante del Governo. Con buona pace di un istituto bancario appulo che ha voluto il pomeriggio al Trescene. 
Per il resto una buona occasione per affrontare il tema delle politiche agricole, alla presenza di tutti gli addetti ai lavori, per una provincia vocazionalmente rurale e che vuola fare della sua ruralità una occasione di sviluppo, nei termini di una modernità che comunque fa fatica ad impoprsi per le croniche negligenze infrastrutturali di cui abbiamo ampia cognizione. Bellanova ha puntato l’indice sugli scambi internazionali, sul versante della concorrenza con mercati aggressivi, in parte emergenti, e sulle contromisure da adottare per essere competititvi
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